Mappe iOS6: ecco perché Apple potrebbe (e dovrebbe) comprare Foursquare
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Mappe iOS6: ecco perché Apple potrebbe (e dovrebbe) comprare Foursquare

Per uscire dal pantano cartografico scaturito dal lancio delle nuove mappe su iOS6, Apple può valutare diverse soluzioni. Una di queste: comprare Foursquare

Lo hanno denunciato gli utenti, lo hanno spiegato i commentatori, l’ha certificato Tim Cook in persona : le nuove mappe di Apple sono uno scivolone fatto e finito. Ormai, a sue settimane dal lancio di iOS6, lamentarsi della sciagurata mossa di Cupertino è diventato più facile che sparare sulla croce rossa. Tuttavia, il caso rappresenta un’occasione preziosa per valutare l’importanza che le mappe stanno guadagnando nel panorama hi-tech, e per individuare una possibile via d’uscita per Apple.

Il problema è che per poter presentare ai propri milioni di fedelissimi utenti delle mappe soddisfacenti, o se non altro accettabili, Apple ha bisogno di due cose che non fanno parte del suo patrimonio tecnologico: anni di esperienza sul campo e, soprattutto, tonnellate su tonnellate di dati articolati e contestualizzati. Che, per inciso, sono tutte e due cose di cui, in diversa misura naturalmente, Google e Foursquare dispongono abbondantemente.

Come spiegano Nick Wingfield e Brian X. Chen sul New York Times: “La debolezza della compagnia in quest’area potrebbe diventare nel tempo un problema ben più grosso, man mano che gli smartphone stringono legami sempre più saldi con l’informazione e i software Internet, un campo in cui Google, produttore del software rivale Android, gioca in casa.

Si tratta dello stesso problema che ha fiaccato (e che, secondo alcuni, tuttora ostacola) il lancio di Siri. Per funzionare in modo soddisfacente, Siri, proprio come le mappe, ha bisogno di robuste fondamenta costituite da un’architettura di dati che, in questo momento, Apple non può vantare. Per questo molti non esistano a prevedere che la partita degli assistenti-vocali (o delle intelligenze artificiali, se preferite) verrà alla fine vinta da Google.

Ritrovandosi in un simile scenario (che a guardare alcune mappe si potrebbe tranquillamente definire post-apocalittico ), Apple si trova davanti a una triforcazione:

1- Può decidere di continuare il percorso Apple Maps da sola, affinando le sue qualità cartografiche con pazienza e accuratezza.

2- Può setacciare la Silicon Valley alla ricerca di ex-dipendenti Google da arruolare nella squadra Mappe (cosa che a quanto pare sta già facendo ).

Oppure, come alcuni hanno suggerito :

3- Può decidersi ad attingere al suo fantasmagorico patrimonio e comprare Foursquare.

Pochi giorni fa, nel mezzo dell’uragano di polemiche che ha travolto le mappe di Apple, Foursquare ha rilasciato la versione 5.3 della propria app iOS. Nell’elencare la quantità di miglioramenti apportati, la società di New York, tra le righe, ha suggerito ai disorientati utenti Apple di utilizzare le sue mappe. “Come ogni buona mappa, quando digiti un’ubicazione specifica nel campo Explore, sappiamo esattamente dove si trova e possiamo trovarla per te.” si legge sul blog di Foursquare “Ma poiché sappiamo anche cosa piace a te e ai tuoi amici, cosa è di tendenza nel tuo quartiere, e abbiamo dati relativi a millioni di consigli e più di 2,5 miliardi di check-in, possiamo anche fornirti suggerimenti personalizzati, invece che risultati generalizzati.

Insomma, se decidesse di rilevare Foursquare, Apple non solo potrebbe attingere a un enorme database di luoghi, corredati da anni e anni di informazioni personalizzate, ma disporrebbe di uno strumento di raccomandazione georeferenziata omincomprensivo, e in ogni caso molto più esaustivo di Yelp. Una risorsa fondamentale per l’applicazione Mappe, certo, ma anche per Siri.

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Fabio Deotto