Il Kindle Fire HD non è l’iPad, ma è sulla buona strada
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Il Kindle Fire HD non è l’iPad, ma è sulla buona strada

Il nuovo tablet di Amazon, secondo le prime recensioni pubblicate negli Stati Uniti, è un prodotto maturo che fa parecchi passi in avanti rispetto alla generazione precedente. E se è vero che l’iPad ha ancora alcuni punti di forza in più, il prezzo può essere un fattore decisivo per invogliare gli utenti all’acquisto della tavoletta di Jeff Bezos

Dopo l’annuncio di inizio settembre, siti e giornali americani hanno potuto mettere le mani sulle nuove tavolette presentate da Amazon. Un tema che ci interessa molto da vicino visto che stavolta arriveranno anche da noi a partire dal prossimo 25 ottobre. In particolare, il Kindle Fire sarà venduto a 159 euro e il Kindle Fire HD, limitatamente al modello da 7 pollici, a 199 euro nella versione da 16 giga e a 249 euro in quella da 32 giga.

Proprio sul modello di punta della casa di Seattle si è concentrata l’attenzione degli addetti ai lavori, che oltre a giudicarlo per il suo valore assoluto, lo hanno messo a confronto con l’iPad, ovvero, al momento, lo standard di riferimento quando si parla di tavolette. E il giudizio è stato abbastanza condiviso: il prodotto della mela resta superiore per alcune caratteristiche tecniche e per la varietà e la quantità di servizi a cui dà accesso, ma Amazon, rispetto alla generazione precedente, ha fatto parecchi passi in avanti. Soprattutto, grazie al costo più basso rispetto alla Apple, potrebbe convincere all’acquisto di un dispositivo del genere degli utenti che fino a oggi se ne sono tenuti alla larga per il prezzo di mercato non proprio abbordabile.

Le critiche positive Amazon le sbandiera nella home page del sito Usa. «Lo schermo è luminoso e brillante», scrive Mashable. «Gli altoparlanti mandano un suono alto e chiaro. Per le tavolette, non c’è nulla di meglio in giro», aggiunge CNET. «Il Wi-Fi è davvero migliore dei rivali», chiosa Gizmodo. «La mole di film, programmi televisivi, musica, giornali e libri a cui puoi avere accesso con questo dispositivo è sbalorditivo», chiude The Verge. Ed è proprio su questo punto che ragiona il Wall Street Journal nella sua puntuale analisi: il Kindle Fire HD è una tavoletta che diventa vincente, che si riempie di senso, quando viene considerata in funzione dei contenuti che riesce ad offrire. «Il Kindle Fire è un servizio», è il mantra dello stesso Jeff Bezos. È in questa chiave che lo si deve leggere. «Ma non è fluido e versatile come l’iPad», aggiunge il celebre quotidiano economico. Che fa notare come lo schermo non sia all’altezza del celebre Retina di Cupertino, che la scelta di app sia meno vasta rispetto allo stesso Android e che i contenuti pubblicitari che appaiono quando bisogna risvegliarlo dallo standby possono dare fastidio.

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In compenso, ci sono funzioni notevoli come l’«Immersion reading», che trasforma un qualsiasi libro in un audiobook e ci dà la possibilità di ascoltare una voce leggere i capitoli mentre scorriamo le parole sullo schermo. Altra degna di nota è «X-Ray», che ci mostra tutti i personaggi di un libro o gli attori di un film. In attesa di provare la versione italiana del Kindle Fire HD, e di capire la varietà di contenuti disponibili per il nostro Paese, ha forse poco senso ragionare per valori assoluti. L’iPad ha un pubblico trasversale a cui parlare, il Kindle Fire HD va bene per chi dà tanta enfasi a cosa deve fare con l'oggetto, più che all'oggetto in sé, che comunque, come riconosciuto da chi ha avuto la possibilità di testarlo, presenta non pochi pregi.    

Per completezza, va detto che un’altra alternativa papabile è il Nexus 7 della Google, che ha molti punti di contatto con il Kindle Fire HD a partire dal prezzo aggressivo rispetto all’iPad. Si tratta ovviamente di un prodotto Android puro, mentre quello di Amazon, che pure su Android è basato, presenta una versione personalizzata del sistema operativo. Ma una cosa resta certa: il fatto stesso che per i consumatori ci siano più strade tra cui scegliere, non tutte identiche tra loro, rappresenta già di suo una buona notizia in un mercato, il nostro, che spesso rimane semplice spettatore delle novità che si vedono altrove.

Twitter: @marmorello

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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