Ecco quando comprare un biglietto aereo costa meno
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Tecnologia

Ecco quando comprare un biglietto aereo costa meno

Cinque suggerimenti per scegliere il momento migliore per prenotare un posto ad alta quota

La premessa è che non esistono trucchi infallibili e che la casualità gioca un ruolo determinante: previsioni, algoritmi e studi falliscono in modo miserabile se una scolaresca intera decide di partire per Parigi lo stesso giorno in cui avete programmato una sortita romantica sotto la Tour Eiffel. In compenso, nessuno – almeno in questo articolo – vi chiederà di scegliere mete alternative, di essere flessibili con le date, di evitare le due settimane centrali di agosto, Natale e altre feste da tutto esaurito: così è troppo facile. I cinque consigli che seguono vi consentono, nella maggior parte dei casi, di risparmiare per il prossimo biglietto aereo che acquisterete per la tratta e il giorno che decidete voi. Basta un pizzico d’attenzione e di furbizia in più.   

MEGLIO PRIMA, MA NON TROPPO
Le compagnie aeree mettono in vendita i biglietti all’incirca undici mesi prima rispetto al momento della partenza. Non bisogna essere tanto previdenti, anzi pianificare le vacanze estive con quasi un anno di anticipo non paga. Uno studio di Skyscanner, che in pancia ha un enorme database di tratte, prezzi e loro febbrile variabilità, ha stimato qual è il momento adatto per l’acquisto: 6 settimane di anticipo se vi rivolgete a una low cost, 20 (dunque circa cinque mesi prima) se intendete scegliere un vettore di linea. E se si tratta di un lungo raggio, meglio aggiungere un altro mesetto scarso: 23 settimane è il tempo giusto. Un altro studio firmato dal portale CheapAir e basato su un monitoraggio di 4 milioni di itinerari del 2013 parla di 54 giorni. Grosso modo, con il correttivo di una prudenza maggiore, si ritrova con la raccomandazione di Skyscanner. Fate bene i vostri conti.  

L’AIUTINO FUNZIONA
Kaiser Fung, statistico e professore alla New York University, ha invece fatto una prova empirica sul sito Kayak che, oltre a mostrare nella stessa pagina le tariffe di varie compagnie aeree per la medesima destinazione, sfrutta un algoritmo che consiglia agli utenti se è il momento di comprare un biglietto oppure se vale la pena aspettare un po’ perché i prezzi potrebbero diminuire nei giorni successivi. A quanto scrive lo statistico, lo strumento, al netto delle variabili impazzite e impronosticabili di cui parlavamo all’inizio, si è rivelato utile e nel complesso affidabile. Anche due settimane prima della partenza, la finestra che lui ha preso come parametro di riferimento. Dunque, se non siete riusciti a muovervi con largo anticipo come da punto numero uno, potrebbe aver senso dare un’occhiata a un comparatore con sfera di cristallo matematica dei prezzi come Kayak.  

È SEMPRE (O QUASI) TROPPO TARDI
Invece, se dovete partire all’ultimo o all’ultimissimo momento, c’è davvero poco o nulla da fare. I numeri dicono che il last second o last minute è un’eccezione. Un miraggio. La regola è che c’è solo un giorno in cui un volo costa di più di quanto viene prezzato due giorni prima della partenza: il giorno prima della partenza. Su quei posti le compagnie vogliono fare il più grosso margine possibile. Anche perché chi viaggia in aereo tende di norma a organizzarsi per tempo. E se deve partire all’ultimo istante, suo malgrado, non potrà farsi troppe remore su quanto scucire. È una logica spietata, ma rimane inappuntabile.

QUELL’ORA VALE ORO
Probabilmente lo saprete già, ma è giusto includere anche un paio di ovvietà nella lista dei consigli per non dare niente per scontato. Partire prestissimo o tardissimo costa meno. Sarà, di nuovo, un'ovvietà, ma è un fatto. Se non avete problemi ad alzarvi in anticipo sul sole o di tornare a casa dopo che cena e dopocena sono andati in archivio da un pezzo, farete un favore alle vostre tasche. E se atterrate o decollate da città come Londra o Parigi che hanno più di un aeroporto e sono tutti serviti dalle low cost, sappiate che più lo scalo è piccolo e meno costerà il biglietto. Magari sarà fuori mano, non avrete mille opzioni per raggiungere il centro, ma se ancora una volta dimostrerete di sapervi adattare potrete ritenervi molto soddisfatti. Oppure potrete recuperare un po’ dello sconto perso perché costretti a prenotare troppo sotto data.  

ATTENTI AI BISCOTTI DIGITALI
Sul punto gli aneddoti si sprecano. Si dice che le compagnie aeree memorizzino (in modo del tutto lecito, peraltro) dei cookie, delle tracce elettroniche sui computer dei loro futuri viaggiatori, così sanno quali tratte hanno guardato e in quali giorni vorrebbero partire. Per farci cosa? Per alzare le tariffe e costringerli a completare la transazione proprio quando sono più deboli: quando sono tornati sulla pagina con la carta di credito in mano, pronti per l’acquisto dopo mille equilibrismi e compromessi con la moglie, l’amante, i figli o gli amici.

In passato alcuni giornali americani, da Usa Today in giù, hanno scritto che alcuni vettori proponevano prezzi maggiorati a chi navigava sui loro siti da dispositivi Apple. Il sottotesto era: se possono permettersi i gingilli tecnologici della mela, potranno pagare qualche decina di euro in più rispetto ai meno danarosi utenti Windows. Se quest’ultima si è rivelata una mezza leggenda metropolitana (e la cosa in fondo non sorprende), le prove empiriche non hanno invece chiarito del tutto l’enigma dei cookie. Anche perché le compagnie non fanno mistero che i loro utenti registrati, che acquistano loggati con username e password nel sito, hanno a volte trattamenti diversi - non obbligatoriamente più favorevoli - rispetto a chi si fa riconoscere solo quando è inevitabile. Quando si inseriscono gli estremi del pagamento.

Nel dubbio, fatevi un favore: cancellate la cronologia e tutti i dati della navigazione prima di prenotare il prossimo volo, così arriverete a bussare ai cancelli virtuali dei vettori come anime candide, senza precedenti rivelatori alle vostre spalle. Oppure, ancora meglio, usate il pc di un amico o di un collega. Con un'accortezza: controllate prima che per le vacanze non abbia fatto ricerche per la vostra stessa destinazione. Senza scomodare la scolaresca diretta a Parigi di cui sopra, rischiereste di fare un autogol e pagare più del dovuto.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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