Outernet, un web gratuito grazie a nanosatelliti cubici
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Outernet, un web gratuito grazie a nanosatelliti cubici

Una compagnia newyorkchese progetta di mandare in orbita centinaia di minuscoli satelliti cubici per fornire entro il 2015 a chiunque, in qualunque parte del mondo, una connessione libera e gratuita

Giugno 2015. Segnate questo mese sul vostro calendario digitale perché potrebbe essere la data in cui non avrete più bisogno di pagare un singolo centesimo per navigare in internet. Questo almeno è il traguardo prefissato dalla compagnia newyorchese Media Development Investment Fund , che ha in programma di lanciare nello spazio centinaia di minuscoli satellitidi forma cubica, che consentirebbero di offrire una sorta di “internet esterno”, accessibile a tutti e, soprattutto, gratuito.

Questo sistema ha già un nome, che è sufficientemente accattivante da piantare radici in tutta l’infosfera: outernet. Come abbiamo detto, alla base di tutto ci sono dei piccoli satelliti di forma cubica, il nome ufficiale è CubeSat è chi bazzica l’ambiente li sente nominare almeno dal 1999. Si tratta di nanosatelliti di 1 decimetro cubico di volume, studiati per coniugare un costo ridotto, una buona efficienza e una certa comodità di utilizzo (pesano intorno a chilo e mezzo e si possono tranquillamente reggere in mano). Sviluppati per la prima volta alla fine degli anni ’90 all’Università di Stanford, già nel 2004 era possibile fabbricarli al costo medio di 60.000 euro.

Ma questioni tecniche a parte: in che modo un sistema basato sui nanosatelliti può tradursi in internet gratuito per chiunque? Secondo i ricercatori del MDIF, il sistema dovrebbe funzionare grosso modo così: ognuno dei cubesat lanciati in orbita riceve dati da una rete di stazioni disposte a terra in tutto il mondo e trasmettono queste informazioni in loop finché non ricevono nuovi dati. Cosa questo possa comportare viene spiegato sul sito ufficiale Outernet :

I cittadini di tutto il mondo, utilizzand SMS e app mobile, parteciperanno nel creare una lista di priorità per le informazioni trasmesse. Gli utenti saranno anche nella condizione di poter fare suggerimenti per i contenuti da trasmettere; la mancanza di una connessione Internet non dovrebbe impedire a nessuno di venire a conoscenza di eventi d’attualità, trending topics o idee innovative.”
 
Un paradigma dunque sensibilmente diverso da quello dell’Internet tradizionale, che tra le altre cose si propone come valida alternativa alle reti attuali, ancora troppo vulnerabili e soggetti al controllo di governi autoritari.

I lavori per realizzare questo scenario sono già partiti, nel giugno 2014 verranno testati i primi prototipi satellitari, mentre il primo lancio in orbita dei cubosatelliti è previsto per il gennaio 2015, Outernet quindi potrebbe diventare realtà già nel giugno 2015.

Rimane da capire cosa faranno Google e Facebook nel frattempo, anche se è piuttosto improbabile che una sfida balzana come quella di Project Loon trovi sbocco nel giro di un anno e mezzo.

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Fabio Deotto