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Together Price
Tecnologia

Netflix, Spotify, Nintendo Switch Online, come risparmiare fino all’80 per cento

Together Price consente di gestire al meglio la condivisione delle spese dei servizi digitali con altre persone. Le cose da sapere

Si può sottoscrivere e pagare un abbonamento singolo oppure attivare un piano di gruppo per dividere l’uso e il costo con altre persone. È un mercato in forte crescita quello degli abbonamenti di gruppo, ma attualmente in molti ignorano quali servizi offrano piani family o multi-account e quali siano le regole per condividerne l’uso rispettando i termini di servizio. Per esempio, condividere Netflix Premium significa farlo con un massimo di 4 dispositivi/utilizzatori che appartengono allo stesso nucleo domestico, mentre ad esempio Nintendo Switch Online prevede la condivisione tra 8 utenti Nintendo che non devono per forza risiedere allo stesso indirizzo. Ci sono quindi regole diverse che delineano l’uso condiviso.

L’unione fa il risparmio

Formare un gruppo significa ottenere un beneficio notevole: «Facendo una media, annualmente un utente spende circa 250 euro per film, musica e gaming. Attivando questi abbonamenti multi-account si può risparmiare fino all’80 per cento potendo avere per esempio Netflix, Spotify e Nintendo Switch Online a 82,37 euro l’anno anziché a 252 euro l’anno» A parlare è Marco Taddei CEO e cofondatore di Together Price, la piattaforma che si occupa di creare un’identità digitale per la corretta gestione di spese condivise. «Grazie al nostro aiuto» aggiunge «non solo l’utente è informato su quali servizi offrono un piano di gruppo ma soprattutto sanno come condividere nel rispetto delle regole, contando su una piattaforma tecnologica che permette di eliminare le perdite di tempo tipiche di quando più persone devono comunicare tra loro per dividersi delle quote in parti uguali». La formula è già un successo: da pochi giorni, gli utenti sono saliti a quota 500 mila. «Siamo nati in Italia 2 anni fa» riassume Taddei «a gennaio 2019 siamo usciti in Spagna e a giugno in America Latina. In questi giorni stiamo iniziando la scalata del mercato inglese ed entro la fine di quest’anno abbiamo in piano di lanciare il nostro servizio anche negli Stati Uniti».

Il vostro punto di forza?

Abbiamo scoperto che condividere il costo di Netflix, Spotify e altri è una pratica comune da una parte all’altra del globo e tutti lamentano quanto sia però complicato senza un servizio come il nostro in grado di automatizzare tutto il processo di condivisione di spese.

Può spiegarci come funziona?

Abbiamo studiato quali fossero le azioni necessarie per condividere una spesa: bisogna avere una cerchia di contatti interessati al servizio che ci interessa, bisogna poi formare un gruppo e poter comunicare con tutti in tempo reale e avere a disposizione un sistema di pagamento per raccogliere le quote. Fuori da Together Price, questo processo è lungo e complicato, molti utenti ci hanno raccontato come fosse difficile la vita prima dell’arrivo del nostro servizio. Accadeva spesso che ci volesse molto tempo per formare un gruppo e che non riuscendo a raccogliere ogni mese le quote di tutti, il sottoscrittore dell’abbonamento si trovasse a pagare da solo l’intero costo. Così, in molti hanno abbandonato l’idea di risparmiare.

E qui entrate in gioco voi.

Esatto. Abbiamo osservato il mercato e unito su un’unica piattaforma tutte le fasi della condivisione. Abbiamo quindi un sistema di pagamento di gruppo a cui abbiamo integrato una chat per comunicare, ma Together Price è anche un social network dove ognuno può creare la sua cerchia di contatti affidabili con i quali condividere il costo di abbonamenti digitali.  TPassword è un servizio accessorio che abbiamo realizzato da poco, è un contenitore di password che garantisce agli utenti privacy e sicurezza: al pari del conosciutissimo servizio “1password” permette gratuitamente agli utilizzatori della piattaforma di conservare in modo sicuro le credenziali di accesso ai servizi condivisi. In questo modo, gli aderenti che hanno pagato la loro quota, possono ottenere in modo immediato le indicazioni di accesso al servizio, senza dover aspettare la risposta dell’admin in chat.

Come vi assicurate che tutti si comportino bene, che paghino la loro quota e che non lascino il gruppo all’asciutto?

In questo il ruolo di Together Price è relativo, nel senso che noi offriamo all’utente una piattaforma sicura che automatizza la condivisione e la raccolta delle quote. Mantenere il gruppo al completo per avere una condivisione soddisfacente delle spese è compito dell’admin. Together Price offre soltanto un supporto tecnologico alla buona riuscita del risparmio di gruppo.

Quali sono gli abbonamenti che vanno di più?

Sicuramente Netflix, Spotify, Nintendo Switch Online, Office e da poco c’è anche la novità di Apple Arcade. Probabilmente perché film, videogiochi e musica sono gli hobby maggiormente ricercati, soprattutto tra i più giovani. Inoltre, molti utenti ci stanno già chiedendo di Disney Plus, nonostante il servizio non sia ancora disponibile in Italia.

Ma è tutto legale, specie se la condivisione avviene tra sconosciuti?

La condivisione tra sconosciuti non avviene in nessun caso. Al pari di LinkedIn, Together Price ha previsto di catalogare ogni collegamento tra gli utenti in uno specifico livello di relazione che rispecchia gli ambiti richiesti dai provider stessi: amici, coinquilini, familiari e colleghi di lavoro. In base al tipo di relazione che lega tra loro gli utenti, quest’ultimi possono condividere o meno dei servizi nel pieno rispetto dei termini di uso dei servizi stessi. In questo senso Together Price vuole posizionarsi sul mercato come la prima piattaforma che educa e istruisce gli utenti a condividere in modo corretto un abbonamento.

Siti come Spotify e Netflix negli ultimi tempi stanno cercando di intervenire con un giro di vite verso chi condivide lo stesso abbonamento in maniera scorretta. Temete che in futuro sarà più difficile offrire servizi come il vostro?

Per noi significa semplicemente essere costantemente aggiornati e reattivi rispetto ai cambiamenti proposti dai provider circa gli ambiti della condivisione. Tra l’altro, stiamo affinando la nostra tecnologia perché la nostra vision nel futuro prossimo è quella di poter collaborare con queste compagnie offrendo loro la verifica dell’identità digitale del gruppo di condivisione creato su Together Price.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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