Google lancia un portale dedicato alle eccellenze del made in Italy
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Tecnologia

Google lancia un portale dedicato alle eccellenze del made in Italy

Previsto anche un percorso formativo on line per spiegare alle aziende come sfruttare le opportunità del web

Nel corso del 2013 le ricerche su Google legate al made in Italy sono aumentate del 12 per cento rispetto all’anno precedente. A dimostrare maggiore curiosità digitale circa le eccellenze del nostro Paese sono stati in particolare giapponesi, russi, americani e indiani. Il traino principale, non è una sorpresa, resta sempre la moda seguita dal settore automobilistico, ma in crescita ci sono anche il turismo e l’agroalimentare. Insomma, il potenziale è tanto, però spesso non viene utilizzato a dovere: in rete non si trovano risposte adeguate, sufficienti o abbastanza ampie, specie quando a darle dovrebbero essere le piccole e medie imprese, ovvero l’ossatura del nostro tessuto produttivo. Solo il 34 per cento di loro ha un proprio sito web, appena il 13 per cento lo utilizza per l’e-commerce. Un peccato: il 24 per cento del fatturato export delle pmi deriva dalle vendite on line (il 39 per cento per quelle di medie dimensioni).

Fedele alla logica che farsi trovare è il primo passo per farsi conoscere, il motore di ricerca più famoso al mondo ha avviato un progetto in collaborazione con il ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e a Unioncamere: un portale per raccontare e promuovere le tante eccellenze del made in Italy. È stato realizzato dal Google Cultural Institute e si tratta di un debutto al momento unico nel suo genere: è la prima volta che la società di Mountain View dedica una piattaforma alle punte di diamante di un Paese.

Il sito , ben fatto e facile da navigare, è in italiano e in inglese, dunque già pronto anche per una platea internazionale. Al momento ospita cento mostre, cento storie che abbracciano l’ampio ventaglio della nostra tradizione alimentare e artigianale. Altre saranno aggiunte in seguito. I nomi sono quelli notissimi, come il Grano Padano e il Prosciutto di San Daniele, ma anche tante perle nascoste. Per ognuno ci sono testi, video, foto ad alta risoluzione per cogliere i più piccoli dettagli, ma anche documenti, pubblicità, rarità, tutto ciò che può incuriosire il navigatore.

«Google è una finestra sul mondo. E abbiamo pensato che questa strada potesse essere uno sbocco sensato per le eccellenze del made in Italy, un modo per portare l’Italia verso il mondo e il mondo in Italia. Qui il digitale non ha ancora la stessa importanza rispetto ad altri Paesi. Significa che ha molto potenziale» ha detto durante la presentazione del sito Carlo D’Asaro Biondo, presidente Sud e Est Europa, Medio Oriente e Africa di Google. Accanto a lui c'era Nunzia De Girolamo, ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: «Vogliamo creare l’agroalimentare 2.0» ha spiegato. «Dare visibilità attraverso la rete a chi, anche in un periodo di crisi, ha dato vita a prodotti straordinari che fanno parte della cultura italiana. Abbiamo creato un collegamento tra la Food Valley e la Silicon Valley». Il ministro, prima di congedarsi, ha anche sottolineato l’importanza di investire sull’e-commerce, offrendo a Google la propria collaborazione per trasformare questo progetto in una vetrina ma anche in un negozio di bit per le eccellenze che hanno deciso di farne parte.

Accanto al portale, ecco anche il sito Eccellenzeindigitale.it : qui Google, assieme alla Fondazione Symbola e con il coordinamento scientifico del professor Stefano Micelli dell’università Ca’ Foscari di Venezia, ha voluto dare vita a un percorso formativo on line pensato per le aziende intenzionate a fare il salto nel web. E sono state create 20 borse di studio riservate ad altrettanti giovani che saranno incaricati di aiutare le piccole e medie imprese in questo percorso.

Insomma, una cassetta degli attrezzi di idee, spunti, strumenti a disposizione degli imprenditori intenzionati a rafforzare in rete il loro business, a farsi trovare da chi insegue il made in Italy sul web ed è disposto anche ad aprire il portafogli on line. Ha molto senso, oggi, mettersi in gioco. D’altronde, come ha ricordato Ermete Realacci, presidente della fondazione Symbola: «Le storie accadano a chi sa raccontarle». Difficile negare che il web sia la narrazione di questo tempo.  

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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