Facebook: 5 mosse per segnare la fine del numero di cellulare
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Facebook: 5 mosse per segnare la fine del numero di cellulare

Presto su Messenger potremmo fare chiamate di gruppo vocali, poi in video. E a quel punto la sim non servirà più (Wi-Fi permettendo)

Nel giro di 24 ore tutti potremo effettuare chiamate vocali di gruppo su Facebook, utilizzando l’app Messenger. La novità è stata svelata direttamente sul sito da David Marcus, responsabile della divisione messaging del colosso statunitense. L’integrazione è davvero così importante? No se si guarda all’utente singolo, che difficilmente si metterà a parlare con tanti suoi amici (al massimo 50) contemporaneamente per il solo gusto di farlo. Si tratta invece di un’aggiunta fondamentale per chi sfrutta Messenger a livello professionale, magari per audio chat veloci o mini-conferenze mentre si è in giro.

Pensateci un attimo: fino a qualche anno fa andavamo su Facebook solo per curiosare un po’ nella vita di amici, vicini di casa, al massimo qualche cugino in Australia. Poi è arrivata la chat. “Non la userà nessuno” diceva qualcuno. Poi quando Zuckerberg ha lanciato Messenger come applicazione divisa da Facebook le critiche sono piovute pesanti come grandine in agosto. Insomma, il lentigginoso più ricco d’America ne stava sbagliando una dopo l’altra.

E dove ci ritroviamo adesso? A gennaio del 2016 Facebook Messenger ha passato la soglia degli 800 milioni di utenti attivi, tra i quali presto ci saranno anche i famosi bot, pronti a rispondere ad ogni ora, sette giorni su sette, alle richieste dei clienti che chiedono informazioni alle aziende presenti sul sito; un altro bel vantaggio per il business via social network.

 

La trasformazione della chat

Kārlis Dambrāns, Flickr

Nel 2013 Facebook aveva avviato il suo progetto VoIP, la stessa tecnologia che da anni usiamo con Skype, resa disponibile globalmente ad aprile del 2014, esattamente due anni fa. Nel 2015 Zuckerberg aveva dato una cifra significativa nel trend di utilizzo di Messenger: circa il 10% di tutte le chiamate VoIP eseguite globalmente era passato dall’app della sua azienda. Mica male per una piattaforma che non doveva filarsi nessuno. Di questo passo lo stesso Skype, tra i programmi più usati su dispositivi fissi e mobili per scopi personali e lavorativi, dovrà lasciare il passo al neo-concorrente.

Un futuro senza sim

iTunes

Né Zuck né altri responsabili lo hanno mai rivelato, ma è chiaro come l’obiettivo di Facebook sia quello di sostituire il classico numero di cellulare. A cosa servirà una sim quando per parlare con chiunque basterà aprire l’app? Del resto lo facciamo già: è comodo per chat e audio, sul computer ma anche smartphone e tablet, in qualsiasi momento. Il punto determinante è semmai un altro: che possibilità di connessione c’è usciti fuori di casa senza il traffico dati dell’operatore? La risposta devono darla le smart city, fornendo un collegamento wireless costante, senza interruzioni, un po’ come succede già a Helsinki, la città più connessa d’Europa, che permette ai suoi cittadini di essere online grazie ad una serie di hot-spot wireless pubblici.

Il tuo telefono è Facebook

Kārlis Dambrāns, Flickr

L’approccio è partito da lontano, con il rilascio di Home e Hello, creati rispettivamente per personalizzare la schermata di sblocco/home e la rubrica/dialer dei cellulari Android. Un paio di esperimenti poco apprezzati da critica e pubblico. Ma la strategia di Palo Alto è cambiata: basta lanciare nuovi prodotti, meglio concentrarsi su quelli già esistenti. Ed ecco allora che il percorso di crescita ha previsto, verso la fine dello scorso anno, la possibilità di chattare con chiunque, anche con gli iscritti con i quali non si è in contatto, semplicemente inviando e gestendo richieste di chat, diverse da quelle di amicizia.

Oltre WhatsApp

A differenza della telefonia classica, dove c’è bisogno di conoscere il numero di telefono dell’altra persona, qui basta un nome, un viso, un interesse condiviso. E la privacy non viene screditata visto che con un paio di click si bloccano gli account fastidiosi, quelli considerati spam o imbarazzanti. L’unico concorrente valido al momento è WhatsApp (peraltro di proprietà Facebook), che dopo i messaggi ha introdotto anche le telefonate, con la promessa (non ufficiale ma presente) di un imminente arrivo delle chiamate in video. Ma c’è sempre il problema del numero di cellulare, unico requisito da possedere per aggiungere un nuovo contatto.

Chat video

iTunes

È interesse di Facebook non creare concorrenza in casa, ma la fattibilità e il successo delle chat video, anche di gruppo, pare più plausibile sul social, non per altro per la portata e l’ampiezza del bacino di utenza a cui si rivolge. E anche se non ci sono notizie su un aggiornamento video, pare ovvio che la funzione sia sulla tabella di marcia nel lungo termine.

Messenger è stato sviluppato proprio per essere una creatura in divenire, utile e con caratteristiche social. Al momento la sola parte video è ciò che mantiene Skype e Hangouts una spanna sopra l’opera di Zuckerberg. Una volta rimosso tale ostacolo il dominio nel panorama mobile sarà completo.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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