Bitcoin: la moneta preferita dai militanti dell'Isis
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Bitcoin: la moneta preferita dai militanti dell'Isis

Impossibile da tracciare e fermare. Così i terroristi si assicurano un’entrata economica certa e cospicua

L’autoproclamatosi Stato Islamico potrebbe aver trovato nei Bitcoin una fonte di guadagno sicura e privilegiata. Secondo quanto riportato dal Ghost Security Group, un team legato ad Anonymous, gli attentati parigini di venerdì scorso sarebbero stati finanziati proprio attraverso la moneta più famosa del web. “Molte delle prove in nostro possesso indicano che i Bitcoin sono la principale valuta digitale usata dai terroristi – ha detto un portavoce al sito News BTC – tuttavia al momento non sappiamo se queste persone siano in grado di minare Bitcoin, ma di sicuro ricevono donazioni su base regolare.”

Portafogli digitali milionari

Stando ai Ghost, l’Isis farebbe uso dei Bitcoin per finanziare le operazioni in giro per il mondo. L’evidenza sarebbe tutta in una serie di indirizzi associati alla piattaforma, connessi a persone vicine ai gruppi armati. Uno degli account analizzati dagli hacker possedeva addirittura un portafoglio del valore di circa 3 milioni di dollari statunitensi, che funzionava probabilmente da base economica per l’organizzazione di alcune attività.

I motivi della scelta

Perché i Bitcoin? Sono difficilissimi da tracciare e rappresentano un guadagno istantaneo: un po' come ricaricare la carta prepagata, l'ammontare diventa subito disponibile dopo un paio di click. E poi la questione del mining: bastano un centinaio di computer connessi in rete giorno e notte per accumulare, attraverso programmini dedicati, tanti Bitcoin da trasferire ad account specifici.

Le prove

Molte delle attività di raccolta avvengono nei meandri oscuri della rete. Non solo la recluta di militanti e la stesura delle strategie, anche la richiesta stessa dei Bitcoin prenderebbe piede nel cosiddetto deep web: “I siti principali su cui si chiedono donazioni per lo Stato Islamico sono nascosti agli occhi del grande pubblico – spiega il Ghost Security Group – siamo riusciti a scoprire diversi portali adibiti a ciò, mettendone ko qualcuno, così da limitare il successo di alcune campagne a favore degli estremisti”.

Le logiche della rete

Nonostante non sia ben visto dalle forze dell’ordine, il team vicino ad Anonymous può davvero dare una mano concreta nella battaglia contro l’Isis. Vista l’importanza di internet nel favorire la comunicazione tra individui distanti tra di loro, la conoscenza delle logiche della rete secondo molti può rappresentare un valore aggiunto contro l’avanzata del terrore che minaccia l’Occidente.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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