Assassination Market, c'è una taglia sulla testa di Barack Obama. In Bitcoin
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Assassination Market, c'è una taglia sulla testa di Barack Obama. In Bitcoin

Assassination Market è una piattaforma che raccoglie fondi per finanziare l'omicidio di personaggi di spicco. Sembra uno scherzo, invece è una realtà che affonda le radici nella cultura cypherpunk degli anni '90

Nel XIX secolo il sistema delle taglie era ormai una pratica istituzionalizzata. Le autorità tappezzavano le cittadine con il faccione di un ricercato accompagnato da una ricompensa in denaro, dopodiché i cacciatori di taglie avevano diritto a fare irruzione nelle case dei sospettati e persino ad accopparli, pur di riportare la bilancia della giustizia in piano.

Nel XXI secolo questo sistema sembra aver preso una deriva loscamente “democratica”. I manifesti incollati ai muri sono stati sostituiti dalle campagne di crowdfunding, i banditi dai capi di stato, i dollari dai Bitcoin.

Insomma, per farla breve: qualcuno noto con lo pseudonimo di Kuwabatake Sanjuro (nome del protagonista di un film di Kurosawa) ha creato una piattaforma dove chiunque può piazzare una taglia su un personaggio pubblico in maniera completamente anonima, utilizzando Tor e Bitcoin.

La piattaforma in questione si chiama Assassination Market e prende ispirazione dalla cultura cypherpunk e dalle nuove incarnazioni dell’omicidio politico teorizzate nei primi anni novanta. Stando allo stesso Sanjuro, il sistema funzionerebbe in questo modo: sul sito vengono indicati i nomi di politici, industriali e altre personalità di spicco, affiancate da una taglia in Bitcoin. Si va dai 10 bitcoin (7000 dollari secondo il cambio odierno) offerti per la testa del direttore della NSA, Keith Alexander, ai 40 (28000 $) per quella di Barack Obama, fino ai 124 (86.000 $) per Ben Bernanke, capo della Federal Reserve Bank. Cifre piuttosto modeste, considerando l’importanza (e il livello di protezione) dei bersagli in questione, che però sembrano destinate a crescere con l’aumentare di “finanziatori” anonimi che accedono alla piattaforma.

Direte voi: Anche volendo immaginare che qualche folle decida di mettersi a fare lo scalpo a Bernanke per pagare l’ultima maxirata del mutuo, come può dimostrare di essere lui il responsabile del colpo senza dover incorrere in spiacevoli effetti collaterali tipo “diventare il ricercato numero uno nell’intero pianeta”? Per capirlo dobbiamo tornare a quel movimento cypherpunk a cui vi accennavo a inizio articolo.

Nel 1994, Timothy C. May, ingegnere elettronico e ideologo del crypto-anarchismo, scrisse e pubblicò un documento chiamato Cypheronomicon in cui descriveva ipotetici enti (chiamati appunto Assassination Market) che avrebbero consentito a chiunque di piazzare una scommessa sull’esatta data di decesso di un personaggio di spicco. Ecco, l’Assassination Market di Sanjuro sfrutta la capacità di “indovinare” la data di morte di un personaggio, come prova dell’avvenuto assassinio dell’individuo in questione. Come a dire: se sei riuscito a prevedere con esattezza la morte di una persona, vuol dire che a ucciderla sei stato tu.

In una conversazione con un giornalista di Forbes, Sanjuro si dichiara certo che, quando la piattaforma avrà attratto un numero sufficiente di utenti, Assassination Market potrà essere utilizzato per eliminare dalla scena internazionale quei personaggi che, grazie al loro potere, riescono a porsi al di sopra della giustizia istituzionalizzata.

Il rischio che si tratti di una delle tante truffe architettate per scucire soldi a qualche grullo con la fregola della giustizia sommaria esiste, ma questo non deve indurre a prendere Assassination Market sottogamba. Il concetto di “giustizia in crowdfunding” non è nuovo ed è tutt’altro che irrealizzabile. Nel 1995, un ingegnere dell’Intel, al secolo Jim Bell , aveva già proposto un sistema simile in un saggio chiamato Assassination Politics.

Se anche solo lo 0,1% della popolazione pagasse 1 dollaro per vedere morto qualche farabutto del governo, di fatto su quella testa penderebbe una taglia di 250.000 dollari. Considerate poi la possibilità che chiunque decida di guadagnarsi quella taglia possa farlo con la matematica certezza di non essere identificato, e che possa incassarla senza incontrare o parlare con qualcuno che in seguito potrebbe identificarlo. Questo, combinato a un processo anonimo e sicuro di raccolta fondi, metterebbe un impiegato governativo disonesto in una posizione estremamente rischiosa.

Voi là in fondo, non scaldatevi troppo, il vostro rassicurante status quo è in una botte di ferro. Se anche Assassination Market fosse effettivamente una realtà operativa, è probabile che l’FBI sia già sulle tracce di Sanjuro (se sono riusciti a disinnescare Silk Road, non avranno problemi a farlo anche con Assassination Market). Nel frattempo, nessuno si metterà in testa di tentare di uccidere il Presidente degli Stati Uniti per una cifra così esigua. Forse.

 

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Fabio Deotto