Adobe Creative Suite cede il passo a Creative Cloud: ecco perché
Tecnologia

Adobe Creative Suite cede il passo a Creative Cloud: ecco perché

Addio alla vendita tradizionale di Photoshop & C.: il futuro è l'abbonamento annuale a software e servizi

Dopo dieci anni la Creative Suite va in pensione: Adobe ha annunciato che a breve i suoi strumenti per la creatività e lo sviluppo saranno disponibili esclusivamente nella forma di abbonamento annuale online.

L'attuale Creative Suite 6 sarà l'ultima incarnazione del pacchetto che comprende Photoshop ed altri popolari software per grafica, web, animazione, video e audio, originariamente lanciato nel 2003. Adobe continuerà a commercializzare la Suite ma non ci saranno aggiornamenti al di là di eventuali correzioni di bug e modifiche per garantire la compatibilità con nuovi sistemi operativi.

L'azienda ha deciso di puntare tutto sulla Creative Cloud, che ha esordito l'anno scorso , e che consiste in varie formule di abbonamento che consentono di scaricare e usare solo uno o tutti i suoi programmi (escluso Fireworks, che non verrà più sviluppato ), gli strumenti di sviluppo, nonché i servizi, come Typekit , e offre anche spazio "nella nuvola" per archiviare e condividere i file.

I prezzi vanno dai 24,59 Euro mensili per usare la "versione completa di alcune app" agli 86 Euro mensili per gli utenti di "team ed enterprise". L'utilizzo di tutti gli strumenti necessita di un "impegno annuale" ma ci sono anche piani "education" e sconti per chi possiede la Creative Suite 3 o una versione successiva. L'offerta Creative Cloud sarà inoltre l'unico modo per utilizzare Photoshop CC, InDesign CC, Illustrator CC, Dreamweaver CC e Premiere Pro CC, nuove evoluzioni dei software su cui si basa il successo decennale di Adobe, in arrivo il prossimo giugno.

In questo modo Adobe dà definitivamente l'addio alle copie fisiche a favore del download via Internet e si lancia al 100% nell'era del SaaS, Software as a Service, seguendo l'esempio - per dirne uno - di Microsoft con il suo Office 365. La nuova formula ha inoltre l'obiettivo di combattere la pirateria e di massimizzare i profitti legando ancora di più a sè l'utenza. Sarà probabilmente più difficile, se non impossibile, sproteggere e fornire versioni illegali dei software e assicurarsene il funzionamento prolungato. L'utilizzo solo a seguito di un abbonamento vuol dire che per l'utenza (e le aziende) l'esborso immediato sarà molto più basso. Il costo finale, però, rischia di essere molto più alto dato che per continuare ad usare i programmi bisognerà continuare a rinnovare la quota annuale, che in futuro potrebbe lievitare.

I più letti

avatar-icon

Nicola D'Agostino