5G smart city
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Tecnologia

Cinque esempi per spiegare il 5G

Gaming, sanità, mobilità, industria, agricoltura: i progetti di Ericsson che tracciano il solco per la connettività di quinta generazione

Velocità, certo, ma non solo. Per capire cos’è il 5G bisogna superare il concetto di banda larga intesa nella sua accezione più classica (e muscolare) e comprendere il vero cambio di paradgima che questa tecnologia porterà in dote. Parlare di connettività di quinta generazione significa infatti sottolineare tutte quelle qualità - come la latenza ridotta, ad esempio, o la possibilità di viaggiare su frequenze diverse (e più efficaci) - che saranno in grado di abilitare applicazioni altrimenti impensabili.

Ce ne renderemo conto nel 2019 e ancor di più l'anno successivo, quando arriveranno le prime reti 5G commerciali e i primi dispositivi basati su standard 3GPP. Prima di allora potremo comunque schiarirci le idee con i cosiddetti progetti pilota, casi applicativi che avranno il compito di tracciare un primo solco per i futuri utilizzatori della nuova banda mobile. 

Su questo fronte Ericsson si è già mossa da tempo. Il colosso svedese delle telecomunicazioni ha coinvolto aziende e pubbliche amministrazioni per sviluppare applicazioni in vari settori merceologici - dal gaming alla sanità, dalla mobilità all’industria e all’agricoltura - che sappiano fare da apripista a tutta l'industria. Con risultati, in alcuni casi, piuttosto illuminanti.

Gaming: se il videogioco diventa reale

Dal realismo alla realtà. L’avvento del 5G potrebbe portare la prossima generazione di videogiocatori a cimentarsi in avventure che supererano la barriera della rappresentazione grafica. La possibilità di sfruttare connessioni con latenza ridottissima sarà la chiave per sperimentare esperienze di gioco basate su scenari reali e non più mere rappresentazioni di bit. Così, ad esempio, potremo inforcare un visore per la realtà virtuale e guidare una vera auto da corsa collocata su una vera pista a migliaia di chilometri di distanza.

Come si può vedere in questo video - dove un pilota di Indycar guida "alla cieca", con il solo ausilio di un visore che che trasmette in tempo reale le immagini dalla pista - la tecnologia abilitante c’è e funziona; ora servono gli sviluppatori disposti a investire in questo genere di applicazioni.

Il chirurgo opera a migliaia di chilometri di distanza

È da tempo che si parla di telemedicina, ma è solo grazie ai progressi delle tecnologie di rete che questa interessante frontiera potrà avere un futuro. A darci un piccolo saggio delle potenzialità delle applicazioni allo studio, un progetto sperimentale sviluppato dal King's College in collaborazione con Ericsson 5G Tactile Internet Lab.

L'obiettivo, come si può vedere, è far viaggiare tecnologie tattili, audio e visive a distanza di chilometri per consentire a un chirurgo o a un medico di eseguire una diagnosi o addirittura un intervento su un paziente in qualsiasi parte del mondo.


L’auto si guiderà da sola. E anche il camion

Il cosiddetto machine-to-machine esiste anche oggi, con il 4G. Con il 5G, però, tale comunicazione potrà avvenire anche in tempo reale. Ciò si rivelerà cruciale per lo sviluppo di auto a guida autonoma o comunque di veicoli in grado di interagire al millisecondo fra di loro e con la varia sensoristica presente sulle strade.

Su questo filone Scania ha avviato una serie di sperimentazioni in 5G mirate al miglioramento dell’esperienza di guida sui camion, ma anche alla pianificazione della flotta e alla sua manutenzione. In una prospettiva più ampia, la comunicazione tra veicoli e quella tra veicoli e infrastrutture sarà la chiave per abilitare una serie di servizi per la formazione di plotoni autoguidati ad alta efficienza ed elevata sicurezza.

Auto che si guida da solaChesky_W @iStock (2017)

Industria 4.0: come estrerre valore dai dati

Se oggi non esiste processo industriale che non sia automatizzato, domani non ci sarà automazione senza analisi del dato. Il manifacturing - è scritto - sposerà il 5G, per via della sua innata capacità di garantire la comunicazione in tempo reale fra la macchine e la successiva elaborazione del dato.

Va in questa direzione la collaborazione siglata recentemente fra Ericsson e Comau in ottica Industry 4.0: le due società, si legge in una nota congiunta, faranno leva su "tecnologie 5G presenti e future, piattaforme IoT, soluzioni cloud e Big Data, per dare vita a servizi innovativi, aumentare la competitività e l’efficienza dello smart manufacturing".

Il vantaggio sarà evidente in tutti quegli ambiti - è il caso della manutenzione e del controllo qualità - nei quali l’analisi dei Big Data e l’eventuale intervento in tempo reale (anche mediante realtà virtuale) possono garantire un miglior controllo sui processi.

5G Ericsson COMAUEricsson Comau

La logistica diventa iperconnessa

Fra le aree più interessate alle opportunità offerte dal 5G c’è sicuramente quella della logistica. Un esempio molto concreto di quello che ci attende ci arriva da un progetto pilota sviluppato da Ericsson in collaborazione con il Cnit per trasformare il porto di Livorno in hub iperconnesso.

Nello specifico: sensori, telecamere e dispositivi si collegano ad un’unica infrastruttura di rete, dando vita a un sistema di comunicazione integrato. Quando un container verrà scaricato dalla nave, chiarisce la società, non sarà più necessario contattare telefonicamente il centro di distribuzione per sapere qual è la sua destinazione; un'infrastruttura intelligente consentirà infatti al container stesso di comunicare direttamente sia con la destinazione di destinazione sia con tutte le macchine e gli esseri umani lungo la catena di approvvigionamento.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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