inFORM, i display del futuro muteranno forma
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inFORM, i display del futuro muteranno forma

Secondo i ricercatori del MIT il futuro della tecnologia sono le interfacce tattili. Invece di limitarsi a trasferire informazioni visive e digitali, questo display è in grado di trasferire l'intera complessità di un movimento tridimensionale

Il video di presentazione ha una grazia ipnotica: una palla rossa poggia su una serie di piccoli parallelepipedi che a un tratto cominciano a sollevarsi e ad abbassarsi spostandola da un punto all’altro della visuale. Poi il campo visivo si allarga e ti rendi conto che quei parallelepipedi sono in realtà una versione grossolana di un paio di mani. Quando poi nell’inquadratura entra anche lo schermo di un tablet capisci cosa stia veramente succedendo: quei piccoli parallelepipedi stanno riproducendo i movimenti di una persona situata in un’altra stanza che sta interagendo con un’avanguardistica interfaccia utente.

Se vi sembra di non aver capito, niente paura: eccovi il video.

Il sistema che avete appena visto all’opera si chiama inFORM ed è stato sviluppato dagli infaticabili cervelloni del MIT con l’obiettivo di rendere possibile un’effettiva interazione fisica a distanza tra due utenti. Il sistema è costituito da una serie di piccole colonne che svolgono un ruolo simile a quello dei pixel di un’immagine digitale, queste colonne, chiamate “pin”, sono collegate a una serie di attuatori che vengono manovrati dal software in modo da sollevare le colonnine in accordo con l’immagine tridimensionale che si vuole riprodurre. L’utente che trasmette l’input tattile si trova a interagire con uno spazio vuoto su cui viene puntato un sensore Kinect, questo consente di trasmettere non solo la forma fisica degli oggetti posti e fatti muovere nell’area designata, ma anche di trasferire alcuni dettagli dell’oggetto in questione (ad esempio il colore), che poi verranno riprodotti sul display mutaforma utilizzando un proiettore.

Daniel Leithinger e gli altri ricercatori del team hanno grandi progetti per il futuro di inFORM. Tra le potenziali applicazioni spiccano quelle nei campi che hanno a che fare con il design industriale, dal momento che un sistema come inFORM consentirebbe di collaborare su uno stesso modello tridimensionale a distanza senza bisogno di dover ricorrere a una stampante 3D (certo, bisogna accontentarsi di una fedeltà di riproduzione decisamente inferiore). Altre possibili prospettive includono un impiego nel settore architettonico e in quello dell’imaging medico. Come dimostra il video, inoltre, inFORM potrebbe essere utilizzato anche per visualizzare in modo tridimensionale alcuni grafici o per ideare nuove forme di interazione con i dispositivi mobile.

Quello di Leithinger e soci è il primo prodotto del progetto Radical Atoms, che da più di dieci anni lavora per stravolgere il modo in cui interagiamo con la tecnologia, passando da un approccio visivo a uno più tangibile. Con inFORM per la prima volta l’utente oltrepassa la barriera dei display tradizionali per trasferire a distanza un’esperienza realmente tridimensionale. 

È solo il primo esempio di Interfaccia Utente Tattile, eppure ha quel sapore visionario che nemmeno i film di fantascienza riescono più a suscitare.

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Fabio Deotto