Il sito per costruire una torre virtuale di ricordi
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Il sito per costruire una torre virtuale di ricordi

Project Monument di Intel raccoglie gli oggetti iconici degli ultimi tre decenni lungo una timeline. Ognuno può scegliere quelli che meglio raccontano il proprio passato e costruire un monumento digitale. Oppure è possibile condividere singoli elementi su Facebook

Sarà capitato a tutti di aprire una vecchia scatola in cantina o sepolta in fondo a un armadio e trovare oggetti in grado di travolgerci di ricordi: il nostro primo cellulare con lo schermo in bianco e nero e i tasti consumati dall’usura; la radio che ascoltavamo con gli amici, quel cubo di Rubik impossibile da risolvere, una videocamera, un game boy, una musicassetta con le canzoni che andavano forte tante estati fa. Oppure un paio di scarpe ormai inservibili ma che per qualche speciale motivo abbiamo tenuto, un robot giocattolo, uno skate che è ancora lì ad affermare la nostra anima ribelle, una bambola o un peluche spelacchiato. Sono così belli, così pieni di significato che verrebbe voglia di metterli uno sull’altro e dedicare loro un monumento. Proposito improbabile? Ipotesi remota? In verità è esattamente l’idea che è venuta a Intel con il suo Project Monument: un sito che raccoglie gli oggetti iconici degli ultimi tre decenni e permette a chiunque di metterli in fila, anzi uno sull’altro, per costruire la propria torre di ricordi.

Al sito si accede tramite Facebook oppure inserendo il proprio anno di nascita e la nazionalità. Subito ecco comparire uno scatolone virtuale che si apre e mostra una torre predefinita di oggetti: automobili, cellulari, locandine di film, console di videogiochi, occhiali da sole, scarpe, compact disc e così via. In basso c’è una timeline che, come una macchina del tempo, permette di spostarsi tra gli anni, a partire dal 1980 fino a oggi. Per dire, si va dalla palla canguro alla Mini o al mocassino per gli Ottanta, dal cd dei Nirvana al walkie talkie a Tetris per i Novanta, dagli stivali con il pelo di pecora ai libri di Dan Brown o alla piastra per i capelli per i Duemila. La grande cura con cui è stato realizzato il progetto è evidente: non ci sono soltanto gli anni con cifra tonda, ma anche tutti quelli in mezzo. E di ogni oggetto è presente una descrizione accurata, che sicuramente finirà per innescare una catena di suggestioni. Insomma, si tratta di un gioco di rimandi e riferimenti con una forte chiave social: ciascun oggetto può essere condiviso sulla propria bacheca di Facebook oppure entrare a far parte del nostro monumento personale. Che, una volta pronto, può a sua volta essere salvato e mostrato a chi vogliamo. E' vero, Project Monument è solo un divertente passatempo fine a se stesso che porta sul web tanti elementi del mondo analogico e li mette in pila in una teca digitale. Ma è anche un modo per togliere la polvere a un angolo di passato, per ricordarci come dentro un oggetto che non usiamo più sia rimasto dentro un pezzetto di noi, di quello che eravamo e di quello che siamo diventati.

Twitter: @marmorello

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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