GoPro, sette trucchi per usarla al meglio
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GoPro, sette trucchi per usarla al meglio

Piccola guida per ottenere il massimo dalla action cam più versatile e famosa al mondo

La GoPro è versatile, personalizzabile, madrina di in fenomeno da miliardi di visualizzazioni su YouTube e un bacino di appassionati in continua crescita, anche in Italia. Ecco una raccolta di piccoli trucchi e suggerimenti per consentirle di darvi il massimo.

Manie di grandezza (ma solo se serve)
Tra i punti di forza del nuovo top di gamma della GoPro Hero3+, la Black Edition, c'è la presenza della modalità di ripresa video in 4K. Crea immagini che possono essere proiettate su un grande schermo o sono già pronte per i televisori di ultima generazione. A meno che non ne abbiate uno in salotto (in caso, beati voi) o pensiate che i vostri video potranno finire un giorno nel multisala vicino casa, lasciate perdere: i 1080p sono più che soddisfacenti. Soprattutto non vi costringono a girare con una dozzina di memory card e non vi espongono al rischio di restare a corto di memoria sul più bello. Molto più interessante la nuova modalità «Super view» che aumenta il campo di ripresa eliminando le bande nere tipiche della visualizzazione in 16:9. Così l’immagine risulta più ampia del 25 per cento. È davvero extra large. E se ve lo state chiedendo, non serve registrare in 4K. Funziona con le risoluzioni 1080p e 720p. Ci sarà un perché...

Anche l’orecchio vuole la sua parte
La lente e i chip della GoPro sono in grado di fare miracoli, anche in situazioni di luce scoraggianti e, con gli accessori giusti, in condizioni limite. Ecco, per quanto il produttore dichiari prestazioni migliorate sul fronte dell’audio, la resa non è all’altezza delle immagini. La colonna sonora delle vostre riprese, specie se particolarmente riuscite, potrebbe farvi rimpiangere di non avere speso qualche decina di euro per un microfono esterno. Lasciate stare l’ennesimo supporto per attaccarla a una tavola da surf che non avete o lasciate a prendere polvere da qualche parte. Meglio cominciare dai fondamentali.

Oggi si recita a soggetto
Non c’è sportivo, professionista, campione di visualizzazioni su YouTube che non ripeta questo concetto come un mantra: colpi di fortuna a parte, l’improvvisazione conta fino a un certo punto. I video migliori sono frutto di prove ed esperienza: della giusta angolazione della camera, dell’inclinazione del supporto, della sua posizione. A meno che non vi stiate lanciando nel vuoto da 4 mila metri o dobbiate immortalare la fioritura di una specie quasi estinta su una montagna sperduta al termine di tre giorni di cammino, fate diverse prove e abbiate in testa un minimo di storyboard, anche per combinare diversi cambi d’inquadratura. È vero che il montaggio fa miracoli, ma il materiale da cui attingere sarà sempre lo stesso. E se non funziona, si vede.

Questione di filtro
Magari avete comprato l’ennesima batteria, la memory card di scorta di quella di scorta, il supporto per indossare la camera sulla mano, sul polso, sulla testa, sul petto e avete trascurato un punto fondamentale: la resa visiva della vostra GoPro. È vero, i nuovi sensori svolgono un lavoro egregio, ma gradiscono volentieri una mano, un aiutino. Conoscete i filtri? In alcune situazioni sono prodigiosi. Ci sono quelli per i video subacquei, che correggono l’eccessiva tonalità del blu se siete in mare, il troppo verde di fiumi e laghi. I polarizzati, che abbattono luci e riflessi (sulla neve? Un’altra storia). C’è persino un liquido idrorepellente che rende più chiare le immagini quando piove e le gocciolone d’acqua si depositano sulla camera rendendo difficile distinguere i dettagli. È vero, non saranno appariscenti quanto una steadicam, ma a volte non sono utili. Sono indispensabili.

Viva la spontaneità
Se state riprendendo voi stessi in soggettiva mentre pedalate su una mountain bike, sfrecciate su una moto o vi lanciate su una pista di sci, non c’è problema. Ma se usate la GoPro per immortalare momenti della vostra vita, della vostra famiglia o semplicemente per aderire alla contagiosa moda del lifelogging, alla registrazione continua di ciò che vi capita intorno, ricordate che un obiettivo, per quanto piccolo e aggraziato come quello della GoPro, intimorisce e ammazza la spontaneità. Se davvero desiderate documentare un evento che vi tocca da vicino e non volete una versione edulcorata, falsata, azzoppata, rendete la camera il più discreta possibile. Per esempio, meglio tenerla intorno al dorso che come un faretto da minatore sulla testa. Dà meno nell’occhio.

Dove l'azione non c'è
Vero, la GoPro è una action cam e sappiamo che va d’amore e d’accordo con tutte le situazioni in cui l’adrenalina scorre a fiumi. Ma può anche essere usata per sostituire l’occhio umano, per esempio in casa. Con una configurazione non impossibile, infatti, è possibile trasmettere sul monitor del pc o anche sullo schermo di tablet e telefonino ciò che la macchina sta visualizzando. Dunque è perfetta come baby monitor, per tenere sotto controllo un bambino che dorme in un’altra stanza o l’uscio di casa, persino per vedere quando su una pentola sul fuoco l’acqua inizia a bollire ed è il momento di buttare la pasta. Non ci sono limiti alla fantasia (e alla pigrizia, chiaro).

In piazza on line
Quello di GoPro, dunque, è un terreno magmatico, un universo in crescita e continuo movimento. E se all’estero si moltiplicano i portali di discussione, in Italia mancava un punto di riferimento, di raccordo. La notizia è che è da poco nato il GoPro Forum Italia di Gocamera.it, un unico ambiente che riunisce le community sparse sui social network, su YouTube e su vari blog: un network con 40 mila utenti attivi. Un luogo dove condividere esperienze e ricevere risposte da tecnici esperti e da altri iscritti che condividono la stessa passione.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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