Google e Nasa: passi in avanti per il computer quantico
JD Hancock, Flickr
Tecnologia

Google e Nasa: passi in avanti per il computer quantico

La partnership ha dato vita al Quantum Artificial Intelligence Lab da cui presto potrebbero uscire i primi robot senzienti

La notizia era nell’aria. Non a caso negli ultimi mesi la collaborazione tra Google e Nasa è diventata sempre più fitta. Prima la notizia della concessione a Big G dell’Hangar One , aeroporto dismesso della Nasa; poi il progetto SPHERES , con cui l’azienda di Mountain View e l’agenzia spaziale hanno realizzato dei piccoli robot, a forma di sfera appunto, da inviare nello Spazio. Adesso l’ultimo, e forse più importante, tassello: il computer quantico. Sappiamo come diverse aziende, tra cui Amazon e Lockeed Martin, abbiano corteggiato D-Wave Systems, il primo produttore ad aver realizzato un computer quantico commerciale e ad aver aperto ad aziende private l’orizzonte del calcolo quantistico.

La collaborazione tra Google e Nasa aveva già dato vita al Quantum Artificial Intelligence Lab, una sorta di luogo dove analizzare e studiare gli sviluppi futuri e le applicazioni del computer quantico, grazie all’acquisto di un D-Wave Two, nome in codice “Vesuvius”. Così Google e l’Ames Research Center della Nasa, assieme alla Universities Space Research Association hanno cominciato a “giocare” con la coscienza quantica. Il risultato è che negli ultimi giorni, a distanza di qualche mese dall’avvio della collaborazione, si viene a sapere che i tre soggetti hanno già scoperto nuovi metodi per l'utilizzo del computer quantico applicato all’intelligenza artificiale.

Il lavoro è stato annunciato da Harmun Neven, direttore degli ingegneri di Google e all’interno del team del Quantum Artificial Intelligence Lab. Neven sulla pagina Google+ del Lab ha scritto: “Con un gruppo di hardware integrato, il team Quantum AI sarà ora in grado di implementare e testare nuovi modelli di processori quantici, basati sui recenti approfondimenti teorici e su quanto appreso dalla D-Wave Systems”.

I nuovi ambiti di applicazione riguarderebbero quindi l’intelligenza artificiale, con macchine e robot che potrebbero diventare in grado di agire in completa autonomia, proprio sfruttando il cervello quantico costruito dai Lab. Del resto l’obiettivo è proprio questo: portare le macchine ad un livello di conoscenza pari a quello dell’uomo, con processi intellettivi che seguano strade umane invece dei freddi calcoli binari. Ma attenzione col pensare che presto saremo tutti uccisi dai vari Skynet o flotte metalliche alla “Io Robot”. Il reale utilizzo del computer quantico farebbe comodo ad ambiti molto concreti, come quello scientifico e medico, dove la ricerca e lo studio di nuove terapie trarrebbe beneficio dalla velocità della macchina, che presto arriverà alla potenza di 1.000 Qubit .

Per il momento un modello di D-Wave Two è nelle mani della National Security Agency che lo utilizza per ricerche di “routine”. Eppure dietro l’angolo ci sarebbe già il progetto di costruire un proprio computer quantico , per controllare il mondo. Non saranno Skynet ma fanno lo stesso paura.

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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