Google Glass, 5 motivi per cui stanno fallendo
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Tecnologia

Google Glass, 5 motivi per cui stanno fallendo

Gli sviluppatori stanno abbandonano gli occhiali di Google, il cui futuro ora è a rischio. Ecco 5 ragioni per cui il progetto potrebbe naufragare

La notizia secondo cui molti sviluppatori stanno gettando la spugna con Google Glass è stata un macigno nel placido stagno di Google, ma non si può certo dire che fosse del tutto inattesa. Se fino a qualche mese fa Google si divertiva a lasciar trapelare indiscrezioni, video dimostrativi e a suggerire nuovi orizzonti per il suo dispositivo indossabile, negli ultimi tempi i pochi utenti che si erano lasciati sedurre dal gioiellino di Mountain View ora lo stanno rivendendo su eBay a prezzo stracciato.

Insomma, la creatura più ambiziosa (e delicata) di Google rischia di tornare a prendere polvere in un cassetto. Ecco perché:


1. Il prezzo
Un conto è decidere di spendere mezzo stipendio per portarsi a casa l’ultimo modello di iPhone, una scelta criticabile ma per certi versi comprensibile, considerando che ormai lo smartphone è in parte uno status symbol, in parte un surrogato di vita sociale, in parte il modo più semplice e funzionale per connettersi. Un altro conto è scialacquare l’intero stipendio (o più) per accaparrarsi un paio di smart-occhiali che ancora non hanno un’utilità precisa, non aumentano le opportunità di connessione con altri utenti e il cui futuro è ancora incerto. 1500 dollari sono francamente troppi per un dispositivo come Google Glass. Il fatto è che i Glass non vengono percepiti come indispensabili dal consumatore medio, e non lo saranno finché non saranno accessibili a una fetta più grande, e dunque influente, dell’utenza Google.


2. Gli sviluppatori
La scelta di lanciare sul mercato una versione Explorer per pochi facoltosi fortunati magari ha contribuito ad accrescere l’hype attorno al progetto Glass, ma ha anche scoraggiato gli sviluppatori, che non sono abituati a investire su prodotti di cui non si conosce la portata. Attualmente non è dato sapere quanti utenti sono in possesso di un paio di Glass, e per quanto gli analisti si sdilinquano in previsioni rosee sul futuro delle tecnologie indossabili, non è affatto detto che, una volta che i Google Glass verranno lanciati sul mercato a un prezzo più abbordabile, gli utenti sgomiteranno per accaparrarsene un paio.

3. L’estetica
Esiste poi una questione legata alla natura stessa dei dispositivi indossabili, a differenza di uno smartphone e di un tablet, generalmente i dispositivi indossabili sono come i tuoi vestiti e la bigiotteria: si vedono. E se si vedono allora devono essere esteticamente gradevoli, o comunque sia devi avere voglia di sfoggiarli ogni singolo giorno della tua vita. Un po’ come molti utenti si tengono alla larga dagli smartwatch perché non vogliono portare al polso dei bestioni squadrati e plasticosi, è possibile che molti utenti non saranno entusiasti all’idea di inforcare un paio di occhiali senza lenti con un vistoso display laterale. Per non parlare della questione comodità: diversi utenti hanno lamentato mal di testa proprio per colpa del display.

4. La privacy
Le reazioni di alcuni avventori di un bar americano all’ingresso di una cliente dotata di Glass sono una cartina tornasole perfetta dei problemi sollevati da questo tipo di tecnologia. In che modo un utente Glass può tranquillizzare le persone che incontra sul fatto che non stia violando la loro privacy? Nel momento stesso in cui per molti i Glass sono lo strumento definitivo per voyeur e spioni, è possibile che si crei un fronte anti-Glass nel momento stesso in cui questo dispositivo raggiunge i negozi al dettaglio. Se Google non riuscirà a risolvere questo problema, difficilmente Glass avrà un impatto rivoluzionario sul panorama tecnologico.

5. I consumatori
Per ora, sembra esserci più interesse nei confronti di Glass da parte degli ambienti professionali che degli stessi consumatori. Dopo che, lo scorso aprile, Google ha lanciato il programma Glass at Work, diverse ambienti hanno cominciato a interessarsi al dispositivo: i fast food, le cliniche, le compagnie aeree e persino alcune amministrazioni (che vorrebbero dotare le proprie forze dell’ordine di smart-occhiali). Se a livello professionale Glass apre diversi orizzonti, per il consumatore le potenzialità sono ancora poco chiare.

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Fabio Deotto