GiraffPlus: il tuo prossimo badante è un robot
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Tecnologia

GiraffPlus: il tuo prossimo badante è un robot

Robin riesce a prendersi cura degli anziani e a metterli in contatto con i cari. Progetto pilota in Italia

Tecnologia al servizio dei più anziani. È questo l’obiettivo di Robin, robot frutto del lavoro di un consorzio europeo, guidato dall'Università di Örebro in Svezia. Si tratta di un supporto alle normali attività giornaliere che, per chi è più in avanti con l’età, posso diventare faticose e creare problemi. La volontà dei creatori di Robin, come è stato chiamato da una delle persone che lo sta testando oramai da diversi mesi, non è quella di sostituire l’apporto umano e l’aiuto nei confronti degli anziani, ma di migliorare l’indipendenza di chi vive da solo e cerca solo un mezzo più semplice e veloce per mettersi in contatto con amici e parenti, in caso di difficoltà.

Robin è stato sviluppato dal team GiraffPlus (qui l’account Twitter ), che ha avviato nei mesi scorsi una fase di sperimentazione per sei “nonni” europei, tra cui l’italiana, 94enne, Lea Mina Ralli, che è anche un’assidua blogger . Il progetto è stato finanziato dalla Commissione UE con 3 milioni di euro e ha previsto il coinvolgimento di esperti internazionali come gli italiani del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione e l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione.

Proprio Nonna Lea è il “testimonial” di Robin e della sua utilità nella vita quotidiana. È stata infatti scelta dalla Commissione dell’Unione Europea per raccontare il funzionamento del robot e come ha cambiato la sua vita. “Le persone si chiedono perché non vivo con mia figlia. Ma anche lei ha dei nipoti e molte responsabilità. Con questo valido assistente, che io chiamo Mr. Robin, mi sento più rilassata, come lo sono i miei figli e nipoti” – ha raccontato Lea .

 

Il funzionamento di Robin è molto semplice. La persona che lo “ospita” in casa porta con sé sistemi di rilevazione delle funzioni corporee più importanti (tra cui pressione, battito) che si interfacciano con il robot. In questo modo il sistema immagazzina le informazioni e ne trae un quadro clinico specifico. Quando vi è la necessità, Robin può chiamare in autonomia i contatti inseriti nella rubrica interna per contattare famigliari e amici, senza che la persona faccia niente.

Per ora il robot-badante è in fase di testing in Italia, Spagna e Svezia ma già si prevede di introdurlo, entro fine anno, in altre case e abitazioni. Per la fine del 2015 dovrebbe essere disponibile per la vendita libera secondo due modalità: prezzo pieno, intorno ai 2 mila euro, oppure “in affitto” mensile, a seconda delle necessità. 

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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