Fotografia. Superobiettivo con occhi d’aquila
Tecnologia

Fotografia. Superobiettivo con occhi d’aquila

Scatta immagini così dettagliate che permette di riconoscere volti e targhe distanti quasi 1 chilometro. Per ora è un prototipo, ma promette di rivoluzionare la videosorveglianza. E la fotografia.

Immaginate di scattare la foto di una tribuna di uno stadio e poi, una volta scaricata sul computer, di poter zoomare fino a vedere con chiarezza i volti dei singoli spettatori. O di immortalare un paesaggio cittadino e leggere, quasi da 1 chilometro di distanza, la targa di ogni auto. Sarà possibile più o meno tra cinque anni, quando sul mercato dovrebbe arrivare l’Aware-2, fotocamera da 1 gigapixel. Ovvero con una definizione 30 volte superiore rispetto alle macchine più evolute in commercio oggi.

Per ora si tratta di un ingombrante prototipo da 45 chili, ma gli ingegneri della Duke University (Carolina del Nord) che l’hanno costruito sono fiduciosi: riusciranno a renderlo tascabile. E veloce, visto che al momento impiega circa 18 secondi per registrare un fotogramma. Il progetto può contare su un finanziamento da 25 milioni di dollari del dipartimento americano della Difesa e la ragione è intuibile: a breve, molto prima di essere disponibile per il grande pubblico, la fotocamera sarà usata per missioni di sorveglianza. In ogni caso rivoluzionerà la fotografia: se oggi decidiamo a priori quale soggetto inquadrare e scattiamo, domani riprenderemo uno spazio ampio e decideremo solo dopo, a tavolino, cosa ci interessa davvero.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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