Facebook e Yahoo!, una pace estremamente conveniente
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Facebook e Yahoo!, una pace estremamente conveniente

Dopo mesi di minacce, accuse e cause legali, Facebook e Yahoo! si siedono a un tavolo e firmano un trattato di pace che stabilisce una nuova partnership pubblicitaria. E tra i due pacificanti, chi rosica è Twitter.

A quanto pare, uno dei contenziosi più pericolosi dell’odierna guerra dei brevetti è stato chiuso a tarallucci e vino. Nella giornata di venerdì, giusto in tempo per concedersi un weekend di relax, Facebook e Yahoo! hanno annunciato a mezzo stampa l’intenzione di sotterare le asce di guerra per stringere una nuova alleanza strategica.

Yahoo! e Facebook oggi annunciano di aver raggiunto un accordo definitivo per il lancio di una nuova partnership pubblicitaria, per l’estensione e l’espansione degli accordi di distribuzione e per la risoluzione delle controversie legate ai brevetti.” si legge nel comunicato stampa pubblicato da Yahoo! “è stato inoltre stipulato un accordo per l’utilizzo incrociato dei brevetti proprietari

Con questo accordo, Yahoo! e Facebook non solo hanno sventato una battaglia legale senza nemmeno dover aprire il portafogli, hanno addirittura stretto un nuovo patto che promette notevoli vantaggi per entrambe le parti. Presumibilmente, Yahoo! sfrutterà maggiormente le opportunità di advertising garantite da Facebook, mentre Facebook sfrutterà Yahoo! per coprire sulla propria piattaforma alcuni eventi mediatici fondamentali come le Olimpiadi di Londra 2012.

La chiusura pacifica del contenzioso tra i due colossi non è una sorpresa. Del resto, nel panorama geopolitico che sottende l’attuale feroce guerra dei brevetti, Facebook e Yahoo! sono tutt’altro che nemici giurati, e hanno alle spalle un passato di fruttuose collaborazioni. Nell’ultimo anno, grazie all’introduzione di Open Graph e delle social app di Yahoo!, il dinosauro dell’hi-tech è riuscito a triplicare il traffico proveniente da Facebook.

Nonostante ciò, lo scorso febbraio dai piani alti di Yahoo! arrivò la decisione di intentare causa al social network di Menlo Park, reo secondo i legali di Sunnyvale di aver fondato gran parte del proprio successo su 10 brevetti appartenenti a Yahoo! Al tempo, molti non esitarono a individuare dietro questa assurda mossa, lo zampino dell’allora CEO Scott Thompson. Ma se la causa era stata intentata per batter cassa, a Sunnyvale nelle settimane successive arrivarono solo guai. Facebook corse ai ripari comprando di tasca propria un migliaio di brevetti a scopo difensivo e provvedette a intentare una propria causa contro Yahoo!, nel frattempo la comunità online si organizzò per denunciare l’atteggiamento scorretto di Thompson e soci creando una campagna dal nome #stopyahoo.

Le cose cambiarono nel momento stesso in cui Scott Thompson uscì di scena, lasciando lo scettro di Yahoo! a Ross Levinsohn. Laddove Thompson aveva brandito i brevetti come profittevoli armi di distruzione di massa, il suo successore Ross Levinsohn ha assunto fin dall’inizio un atteggiamento molto più conciliante, dando immediatamente  inizio alle trattative di pace con Facebook e ricordando che “è bene per tutti che Yahoo! e Facebook lavorino insieme”.

Con tutto l’ottimismo del mondo, è molto più probabile che questo accordo gioverà molto a Yahoo! e Facebook, mentre per altri si rivelerà una spina nel fianco. Per Twitter ad esempio. Come fa notare Owen Thomas su Business Insider , il trattato di pace siglato da Sheryl Sandberg, COO di Facebook, e Ross Levinsohn, CEO di Yahoo!, parla chiaramente di come i due partner potranno cooperare per “apportare integrazioni social su sito di Yahoo, consentendo di fornire agli utenti Facebook una copertura dei grandi eventi mediatici.

Yahoo! infatti ha ancora un’ottima presa su quella fetta di utenza che cerca informazioni e approfondimenti su eventi mediatici come le grandi rassegne sportive. Sfruttando la loro nuova partnership, Facebook e Yahoo! potrebbero presentare un’alternativa alle hashtag page di Twitter, che lo scorso mese hanno dimostrato di funzionare sia in termini di utenza che di introiti pubblicitari.

Insomma, invece di proseguire in una logorante guerra fredda, Facebook e Yahoo! hanno capito che è più conveniente unire le proprie forze complementari, per cercare di annichilire il nemico nella culla.

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Fabio Deotto