Comprare armi in Rete è drammaticamente semplice, oltre che anonimo
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Tecnologia

Comprare armi in Rete è drammaticamente semplice, oltre che anonimo

Un portale dove si possono comprare armi leggeri e d'assalto e farsele spedire anonimamente per posta. The Armory è l'ultima incarnazione del lato più oscuro del Web

Mentre le immagini della incomprensibile strage di Aurora ci scorrevano davanti agli occhi, insieme alle impietose cifre della carneficina e ai mazzi di fiori posati davanti al cinema, molti di noi hanno pensato la stessa cosa: qui non sarebbe potuto mai succedere, non così almeno. Già, in Italia non puoi entrare nel negozio d’armi dietro l’angolo e portarti a casa un arsenale da guerriglia senza nemmeno doverti sottoporre a un test psichiatrico. Questo perché in Italia detenere armi da fuoco non è un diritto e, quindi, il negozio d’armi dietro l’angolo non esiste.

Eppure, a quanto pare, esiste un modo per procurarsi qualsiasi tipo di arma (dalla semplice rivoltella all’artiglieria da assalto), senza nemmeno bisogno di alzare le dita dalla tastiera. Mentre davanti al cinema dove si è consumata la strage decine di persone onorano una rispettosa veglia, in Rete esiste un portale dove potenzialmente chiunque potrebbe ordinare un kalashnikov AK-47 e riceverlo comodamente per posta.

Il portale in questione si chiama The Armory e ci si può accedere solamente in via anonima utilizzando il software TOR . Una volta effettuato l’accesso, l’utente può scorrere una serie di offerte pubblicate da altri utenti (anche loro, naturalmente, anonimi) oppure effettuare una propria richiesta utilizzando un apposito forum.

The Armory è un mercato anonimo dove puoi comprare e vendere senza rivelare la tua identità” si legge sul portale “La tua identità viene protetta in ogni step del processo, dalla connessione al sito, all’acquisto, fino alla consegna vera e propria.”

Una volta scelto il “prodotto” all’utente verrà chiesto di pagare tramite BitCoin e riceverà, nel giro di una decina di giorni, il suo arsenale direttamente per posta. Un pezzo alla volta. Dal momento che consegnare un fucile da cecchino inscatolato in una custodia di violoncello risulterebbe un filino indiscreto, all’acquirente vengono consegnati i singoli pezzi dell’arma, occultati in pacchetti separati che vengono separatamente consegnati all’utente come se fossero comunissimi prodotti acquistati online.

Insomma, stando a quanto si può leggere sul sito The Armory risulterebbe una specie di spaccio online dove chiunque può comprare e vendere armi, nemmeno fossero dischi usati piazzati su eBay. L’odore di bufala è piuttosto forte. Così, Sam Biddle , Senior Staff Writer di Gizmodo, ha provato a effettuare un finto ordine. Già che c’era, invece che provare a procurarsi un solo fucile, ha chiesto agli “utenti” del forum di consigliargli un arsenale adatto a un gruppo paramilitare di 20 persone. Le risposte sono arrivate a pioggia, diversi utenti si sono proposti di rifornirlo di armi come pistole, fucili, kalashnikov e mitra, qualcuno addirittura si diceva disponibile a procurare bazooka.

A meno che qualcuno non decida effettivamente di farsi recapitare i pezzi assemblabili di un fucile a canne mozze a casa propria (e lo sconsiglio vivamente), non c’è modo di  stabilire se il portale The Armory e il forum che ospita siano reali o facciano parte di una colossale, e infelice, presa per i fondelli. Quello che è certo è che i marketplace anonimi sul Web esistono, e in alcuni casi vengono utilizzati per smerciare droghe e pornografia abusiva. È il caso di Silk Road (in italiano: Via della Seta), un portale che utilizza un sistema di accesso basato su TOR identico a quello di The Armory, che di Silk Road sarebbe un vero e proprio spin-off. Nell’ultimo anno Silk Road è stato al centro di infuocate polemiche dopo che due senatori statunitensi avevano chiesto la chiusura del portale al Procuratore Generale, in quanto palese esempio di “one-stop shop per droghe illegali”.

Nel frattempo, la piccola inchiesta pubblicata da Sam Biddle ha sollevato numerose polemiche. Tra le varie voci spicca quella, inattesa, di Anonymous India, che sulla pagina di Facebook di Gizmodo ha chiesto che l’articolo venisse cancellato: “Vi chiediamo di essere responsabili e cancellare il contenuto. Cari Cittadini, non è solo una questione di armi. Quello è il posto da cui i terroristi comprano le proprie armi [...] non vogliamo che quel sito sia raggiungibile dalla gente comune. Anonymous non attacca mai i media. È una richiesta, cancellatelo.”

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Fabio Deotto