Ces 2015, tutti i gadget più curiosi e innovativi
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Ces 2015, tutti i gadget più curiosi e innovativi

Dal portafogli blindato al robot facchino. Rassegna in continuo aggiornamento degli oggetti strani e imperdibili visti alla fiera di Las Vegas

da Las Vegas

Benvenuti nella sagra dello strano ma vero, dell’incredibile diventato possibile, del potevo pensarci io e invece, guarda tu, l’ha fatto qualcun altro. Il Ces è una meravigliosa dimostrazione, l’ennesima riprova, di quanto floridissima e profonda sia (un pauroso abisso, a volte) la miniera dell’inventiva umana. Tra la fiera e gli eventi collaterali, i gadget in mostra sono migliaia. Decine di migliaia. Alcuni avranno successo, altri falliranno miseramente. Alcuni sono già in vendita, altri, ahi loro, non vedranno mai uno scaffale. Ci sono i belli e quelli proprio orribili. Gli utili e quelli di cui non si sentiva poi questa lancinante mancanza. Ne abbiamo messi in fila un po’, continueremo a farlo durante tutto l’arco della manifestazione. Che il risultato sia più un pamphlet sulle meraviglie del futuro o uno stupidario di plastica, metallo e chip, a voi la sentenza. Nemmeno troppo ardua, a dire il vero.

Partiamo con Mod-T, la vedete nella grande foto sopra. È una stampante 3D. Non l’ennesima, non una qualunque. È quella che ha ricevuto più finanziamenti e preacquisti a livello mondiale sul sito di crowdfunding Indiegogo. Costa un’inezia o quasi: 249 dollari, 200 euro e qualche spicciolo. Molto meno di gran parte della concorrenza. Ed è sostenuta, come le rivali, da una fitta community di maker che mettono a disposizione le loro idee già pronte per essere realizzate a casa premendo un pulsante. Senza alcuna esperienza nel campo della progettazione. Nella confezione, per cominciare, c’è anche mezzo chilo di filamenti, il materiale grezzo. A questa cifra viene davvero voglia di provare che effetto fa stamparsi le cose.

Lo spazzolino smart

Gli oggetti connessi stanno invadendo anche i bagni. Lo dimostra Grush, una soluzione divertente al fastidio congenito che i bambini sviluppano verso l’igiene orale. Per invogliarli a lavarsi i denti nei modi e nel tempo giusto, questo spazzolino integra sensori di movimento e una connessione Bluetooth che lo fa dialogare con lo smartphone. Se il piccolo allo specchio fa tutto per bene, ottiene un premio digitale, altrimenti deve ripetere l’operazione daccapo per ogni angolo della bocca. Gaming sì, ma davanti al lavandino. Sarà disponibile entro marzo a 59 dollari (circa 48 euro).

In moto senza la chiave

L’auto si sblocca in automatico quando il suo proprietario si sta avvicinando alla portiera e si accende premendo un pulsante sul cruscotto. Merito di Keyfree, uno scatolotto nero compatibile con il 95 per cento delle vetture in circolazione dal 1996 a oggi. Basta installarlo, pare sia questione di minuti, e si può dimenticare per sempre la chiave tradizionale. Le informazioni per avviare la macchina sono conservate sull’iPhone (presto su dispositivi Android e Windows) e protetti con una crittografia di tipo militare. Dunque molto più sicure del pezzo di metallo che tenete in tasca. E se vi rubano lo smartphone, niente paura. Basta entrare nel sito della società canadese che ha ideato il sistema e disabilitarlo. Non è finita: se volete prestare l’auto a qualcuno, un parente o un amico, potete autorizzare a distanza il suo cellulare. Senza che debba raggiungervi chissà dove per recuperare la chiave fisica. Al momento l’azienda non ha reso nota la disponibilità e il prezzo della soluzione.

Che musica, a letto

Indossare gli auricolari o le cuffie con la testa appoggiata al cuscino è molto scomodo. E addormentarsi con un ingombrante orpello addosso non è proprio il massimo della vita. Da qui l’idea delle SleepPhones, «un pigiama per le orecchie», per usare la definizione del produttore. Si tratta di una fascia sottile simile a un cerchietto che isola dall’esterno e nel frattempo diffonde la propria musica preferita. E se si cade tra le braccia di Morfeo, meglio così: portarle per tutta la notte non genera alcun fastidio. Anzi scalda nelle notti più gelide. Due le versioni: 39,95 dollari (33 euro) con il filo; 99,95 dollari (82 euro) senza.

Il robot facchino

L’azienda che lo produce, la Five Elements Robotics, lo definisce un modo per apparire sofisticati e glamour. A essere onesti farà un bel po’ la figura del nerd chi si farà accompagnare in hotel o per strada da Budgee, questo robot occhiuto che porta di buon grado valigie e borse del suo proprietario risparmiandogli il sudore e il fastidio di doverlo fare da solo. Se siete davvero così pigri o solo tanto ricchi (ordinarlo oggi costa 1.399 dollari, circa 1.150 euro), non vi deluderà. Funziona all’interno e all’esterno seguendo un trasmettitore che portate addosso oppure potete guidarlo con lo smartphone, come con i droni svolazzanti e salterini che stanno invadendo il mercato; non si spaventa con i carichi pesanti, sopporta fino a 23 chili, non corre ma sa mantenere l’andatura di una camminata spedita e ha un’autonomia fino a 10 ore. Non preoccupatevi. Non ne servono altrettante per caricarlo. Ne bastano un paio. 

La giacca lampeggiante

O meglio, questo è ciò che sembra la Commuter jacket di Visijax: un cappotto infarcito di luci a Led che segnalano agli automobilisti la presenza dei ciclisti che la indossano. Ecco, se fosse tutto qui, probabilmente non sarebbe in mostra al Ces. Prima di tutto queste luci sono molto intense e rendono visibile chi la porta anche quando la nebbia è fittissima. Intensità che è regolabile a seconda delle condizioni esterne, per allungare la vita della batteria (l’autonomia dichiarata è di 30 ore, si ricarica via Usb). Ma non siamo ancora al vero effetto speciale: basta un rapido tocco perché nella parte posteriore la giacca lampeggi a sinistra o a destra, avvisando chi ci precede che stiamo per svoltare. E una volta terminata la manovra, un sensore se ne accorge e disattiva questo indicatore di direzione per le due ruote. Il tutto per un prodotto di alta qualità con un sistema evoluto diventilazione, un po’ come le maglie che si usano per correre. Così se lo sforzo della pedalata è stato intenso, non morirete di caldo. Costa circa 120 euro.

Il casco anti-calvizie

I dispositivi indossabili sono una delle grandi tendenze della fiera, ma accanto agli immancabili smartwatch, activity tracker e affini, spunta iGrow. Un casco dalla forma un po’ approssimativa che però, parola di esperti, favorisce la ricrescita dei capelli maschili, rendendoli più spessi, fitti e, giurano i produttori, dandogli un aspetto salutare. Merito di una terapia laser a bassa intensità che è la chiave tecnologica di questo prodotto. Un meccanismo che stimola l’attività cellulare nella zona trattata e la naturale funzionalità dei follicoli. Non è proprio abbordabile: costa 695 dollari, poco meno di 570 euro. E richiede parecchia pazienza: i risultati si vedono dopo un intervallo compreso tra le 16 e le 24 settimane dal primo utilizzo. Deve essere usato tre o quattro volte la settimana in giorni non consecutivi. 

L'occhio volante

Ha già fatto parlare di sé nelle scorse settimane, ma al Ces lo si può vedere svolazzare in libertà. Zano è un drone leggerissimo, pesa appena 55 grammi, è un quadrato con eliche da 6,5 centimetri per lato e sembra l’ennesimo giocattolino della fortunata categoria. Non inganni l’apparenza, però: nonostante costi poco, intorno ai 150 euro, è in grado di scattare immagini e video in alta risoluzione grazie alla fotocamera di bordo da 5 megapixel. Si guida tramite una app per iPhone e Android, come i rivali marchiati Parrot e compagnia, ma è anche equipaggiato con «una pletora di sensori», per usare le parole dei produttori, che gli consentono di schivare da solo gli ostacoli oppure mantenere stabile in aria la sua posizione. E quando la batteria sta per scaricarsi, o lo abbiamo fatto allontanare troppo dal segnale Wi-Fi, è in grado di tornarsene mansueto fino allo smartphone che lo sta pilotando. Anziché rovinare a terra come un salame.

Il portafogli blindato

Avete lasciato il portafogli incustodito, e qualcuno ve l’ha rubato. Cose che succedono. Con meno probabilità, però, se avete iWallet: fa suonare un allarme se lo si sposta da una determinata posizione (il fastidio, obiezione legittima, è ricordarsi di impostarlo e disattivarlo tutte le volte, l’allarme). Si apre soltanto con l’impronta digitale del proprietario, tenendo al sicuro documenti, carte di credito e contanti. Soprattutto, è a prova delle nuove minacce degli hacker. Che usano piccoli scanner nei luoghi pubblici per rubare i dati dei chip delle carte di credito e dei documenti, vedi il passaporto, che teniamo in tasca. Se siete paranoici fino a questo punto, lavorate per la Cia o volete soltanto pavoneggiarvi con gli amici, sappiate che iWallet è uno schermo naturale contro questi scanner dei furfanti hi-tech. È in fibra di carbonio, elegante da vedere, nemmeno troppo scomodo da portare. È vostro per 549 dollari, circa 450 euro.

La valigia col cuore grande

Il Ces è un’eterna, infinita, spesso noiosa parata di accessori per telefonini, tablet, computer portatili. Tutti, troppo spesso, uguali a se stessi. Assolviamo il compito di non dimenticare la categoria in questa rassegna di gadget raccontandovi un’iniziativa che ci è piaciuta moltissimo. Si chiama «Project Luvseat» e comprende una serie di borse e zaini in edizione limitata – la sacca che vedete costa 225 dollari, più o meno 185 euro – ricavati da vecchi sedili della compagnia Southwest Airlines. C’è il fine benefico, perché a realizzarli contribuiscono aziende no-profit che impiegano adulti disabili. C’è l’impronta green, visto che si tratta di fatto di riciclo e il processo di produzione riduce del 72 per cento le emissioni nocive nell’atmosfera rispetto a una borsa tradizionale. C’è la suggestione di avere sempre con sé un pezzo di un aereo che, anziché essere distrutto, continua il suo viaggio. Verso quali mete, lo deciderete voi.

Il passeggino automatico

Origami GO della 4 moms farà felici quei genitori che benedicono qualsiasi aiuto pratico nella routine quotidiana con il loro neonato. Oltre a essere un bel passeggino, con tre posizioni del sedile per il pargolo e un vasto spazio per gli oggetti, si apre per l’uso o si richiude per riporlo in automatico in autonomia, premendo un pulsante. C’è un motore, un sistema al suo interno che è sempre disponibile e non ha bisogno di ricariche. La batteria, infatti, recupera la sua autonomia dal movimento, mentre si spinge il piccolo ospite al parco, al supermercato o in giro per la città. Batteria generosa, visto che ne avanzerà sempre un po’ e la si può usare per ricaricare lo smartphone in caso di necessità. Arriva a fine anno, dunque tra un bel po’ di mesi, e non si conosce ancora il prezzo. Che sarà altino, visto che il modello di cui è l’evoluzione costa 849 dollari, quasi 700 euro. Il neonato con la carrozzeria hi-tech ha accessori degni di una berlina di lusso.

Il «localizzabimbo»

Se invece il pargolo è già cresciutello e non ha più bisogno di essere scarrozzato col passeggino, ai genitori ansiosi farà comodo questa scatoletta Gps che dice in ogni momento dove si trova. Il «Weenect Kids», è vero, sa di già visto e rientra in una categoria di prodotti molto simili tra loro, ma appare completo e ricco di pregi. Innanzitutto è piccolo, lungo appena sei centimetri e pesante solo 55 grammi. Ha un involucro resistente all’acqua che consente di strapazzarlo il giusto e un’autonomia fino a una settimana. Permette di impostare da una app un elenco di zone sicure, per esempio la casa, quella degli amici o dei nonni, la scuola o la palestra. Inviando notifiche qualora il ragazzino non si trovi più dove dovrebbe essere. Una funzione simile a un navigatore Gps guida il genitore passo dopo passo fino alla posizione del figlio. E se c’è un’emergenza, il bambino deve premere l’unico pulsante presente sul dispositivo per essere messo in contatto immediatamente con la mamma o il papà. Più facile, non si può.

Carezze a distanza

Se anziché un bambino è un animale domestico il vostro caro che dovete tenere d’occhio, Petcube fa per voi. Per 199 dollari, poco più di 160 euro, da febbraio potrete ordinare questa scatoletta che invia al vostro iPhone o al vostro telefono Android, in streaming passando per la rete di casa, immagini in alta qualità. Le cattura della sua videocamera integrata, in grado di effettuare riprese a 138 gradi. Di più: oltre a vedere sempre cosa stanno facendo il vostro cane o il vostro gatto, potrete anche comunicare con loro. Ascoltarli e parlarci in ogni momento. Il dispositivo, infatti, ha un microfono e uno speaker integrati.

Il giardiniere elettronico

Tra le miriadi di applicazioni per la casa connessa in sfilata a Las Vegas, si fa notare Blossom. Un sistema che non solo permette di programmare l’irrigazione del proprio giardino, evitando il fastidio di demandare il compito a qualcun altro quando siete via per un viaggio di piacere o di lavoro. Si tratta di un vero e proprio cervellone che adatta la quantità di acqua da erogare, in ogni area verde e sulla base delle piante presenti, in base alle condizioni atmosferiche locali. Fa tutto da solo: scarica le informazioni da internet, si disattiva se c’è un diluvio in arrivo, riduce percentualmente l’acqua se c’è stata una leggera pioggia. Con un doppio beneficio: per le vostre piante, che non bevono più del necessario. Per il vostro portafogli: la bolletta scenderà fino al 30 per cento. Ripagandovi dell’investimento iniziale per acquistarlo: 149 dollari, poco più di 120 euro.

Il mondo al polso

Cosa ha fatto Ironbit, società messicana che ha al suo attivo lo sviluppo di più di 300 app? Ha ideato l’ennesimo dispositivo indossabile condensando al suo interno tutte le caratteristiche possibili e immaginabili, viste e riviste dappertutto. Fin qui, che delusione. Il punto è che le ha arricchite con la possibilità di usare i movimenti del braccio come un telecomando invisibile. E dunque sì, Bitbrick segnala le notifiche che arrivano dallo smartphone, dalle chiamate agli aggiornamenti dei social network; monitora calorie bruciate, passi compiuti e distanza percorsa. Ma va oltre: fa interagire con smartphone, tablet e smart tv per comandare videogame pensati ad hoc con il polso; lo stesso per cambiare i canali della televisione o per ascoltare la musica. Si ruota il braccio per far partire una canzone, alzare o abbassare il volume, mettere in pausa. Allo stesso modo si scattano selfie a distanza, dal telefonino. Basta prendere un po’ di dimestichezza e il concetto di mani libere assume tutto un altro significato.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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