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Tecnologia

Nest Hello, a cosa serve il campanello connesso

In Italia da un paio di mese il primo videocitofono wireless della compagnia di Google. Piccolo e intelligente come gli altri prodotti dell’azienda

In Italia i prodotti di domotica stanno, pian piano, entrando anche nelle case dei meno appassionati. Il motivo è semplice: con una riduzione dei costi e la consapevolezza di poter ottenere davvero dei benefici da simili aggeggi, cresce la voglia di portarseli tra le mura domestiche.

Perché IoT

La questione principale è la sicurezza: webcam e rilevatori consentono di ottenere avvisi sullo smartphone nel caso di intrusioni e perdite di gas, con un certo vantaggio in termini di prevenzione e supporto alle autorità (grazie a foto e video salvati in automatico sul cloud delle varie aziende).

Tra le compagnie che hanno reso più accessibile la domotica a livello globale c’è sicuramente Nest. Dopo una vasta serie di telecamere di sorveglianza, tra cui quelle col marchio IQ, cioè supportate da algoritmi avanzati che permettono persino di riconoscere i membri della famiglia e non allarmare così chi è fuori, ecco arrivare Hello, a distanza di qualche mese dal debutto statunitense.

Hello, goodbye

Di costa si tratta? Hello è un campanello, poco più piccolo di quelli tradizionali installati fuori ad appartamenti e case indipendenti. La differenza di questi, ha a bordo una fotocamera e un modulo Wi-Fi, con cui si connette al router casalingo e, da qui, ai telefonini configurati. Ogni volta che qualcuno preme il pulsante, Hello invia un segnale al dispositivo, avvisando sulla presenza di una persona davanti al cancello e, all’occorrenza, anticipando anche di chi si tratta (come nel caso delle Cam IQ).

E a quel punto le soluzioni sono due: o si è in casa e si apre la porta o il cancello dal citofono installato dentro oppure, quando si è fuori, si usa il microfono per avvertire dell’assenza e invitare magari a ripassare o a lasciare posta o altre comunicazioni dove è più comodo. Nest Hello non è infatti uno strumento per abilitare l’apertura delle serrature in remoto, dal cellulare, ma offre sicuramente dei vantaggi.

Tutto in HD

Ad esempio è il primo del suo genere a montare una videocamera in alta qualità con angolo di visione di 160 gradi. Ciò consente al sensore di coprire una bella fetta di spazio circostante, peraltro in maniera per nulla sgradevole perché la finestra si può zoomare e spostare con semplici swype e pinch, così da avere una panoramica ancora dettagliata e definita.

Certo, molto dipende dalla connessione wireless. Come detto infatti, Hello integra un chip Wi-Fi che si interfaccia direttamente con il router casalingo. Senza una qualità decente, il rischio è di non ricevere le notifiche sullo smartphone ma solo di udire il suono del campanello tra le stanze, come farebbe qualsiasi altro citofono vecchio stile. E in ogni caso, per utilizzare il Nest anche offline, bisognerà adattare il cicalino a Hello, con l'adattatore incluso nella confezione. Il motivo? Tecnicamente il ring usato sino a quel momento è collegato al campanello da sostituire, dunque va connesso al nuovo.

Ma è anche una webcam

L’utilità del prodotto ma oltre l’uso come campanello. Gestito dall’unica app Nest, una volta configurato, Hello si può sfruttare come vera e propria telecamera di sorveglianza, puntata dinanzi alla propria abitazione. Sia da iPhone che Android, si accede alle immagini in diretta e alle registrazioni delle ultime tre ore. Se invece si vuole andare più indietro, fino a 30 giorni prima, è necessario sottoscrivere un abbonamento Nest Aware, però con una spesa aggiuntiva.

Meglio affidarsi a un tecnico

Se si ha dimestichezza con oggetti elettronici, o si ha amici/parenti che lo sono, si può procedere con l’installazione di Nest Hello da sé. In caso contrario, meglio affidarsi alla rete di tecnici specializzati, in cui prezzo di servizio varia per zone e marchi. Su questo sito la lista dei Nest Pro. Nest Hello ha un cartellino di 279 euro.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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