Perché Beats nelle mani di Apple può diventare una miniera d'oro per i cantanti
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Tecnologia

Perché Beats nelle mani di Apple può diventare una miniera d'oro per i cantanti

Non solo cuffie e streaming, ma un nuovo modello di business. Rivoluzionario

Tre miliardi di dollari: questo il valore sul mercato di Beats, il colosso appena acquistato da Apple. Beats è cuffie, auricolari, t-shirt e musica in streaming, questo lo sappiamo, ma la vera sfida e comprendere che cosa sia destinata a diventare l'intuizione geniale di Dr. Dre e Jimmy Iovine.

Per cogliere che cosa veramente rappresenta Beats e soprattutto quello che potrà diventare in futuro bisogna partire da una serie di considerazioni strettamente commerciali.

Le più interessanti al riguardo le ha pubblicate Medium.com, che, per chiarire gli scenari futuri, ha citato un'illuminante intervista a Jimmy Iovine, uno dei cofandatori di Beats, ma anche boss della Interscope Records, la casa discografica di Lady Gaga.

In un colloquio con D:Dive Into Media, Iovine ha dichiarato: "Il nostro servizio di musica in streaming ha l'obiettivo di diventare utile agli artisti. O meglio, gli artisti devono capire che lo streaming di Beats rappresenta per loro una formidabile occasione di business. Credo sia semplice da comprendere quale valore possa avere per un cantante sapere esattamente  chi ascolta la sua musica e in quale zona del mondo vive. Queste informazioni sono fondamentali perché creano per la prima volta un'inedita connessione diretta tra gli artisti e i loro fan"

La prima ad essersi mossa in questa direzione è stata Lady Gaga, titolare di una serie di contatti a 360 gradi. All'interno di questi contratti rientra ovviamente anche la musica che, però, in questa modalità, diventa soltanto una porzione del giro d'affari di una popstar.

Esplicito, in questo senso proprio lo schema Gaga: all'inizio del suo successo mondiale Gaga aveva già firmato molteplici contratti di partnership con vari brand: La Beats per quanto riguarda le cuffie, Virgin Mobile (sponsor del tour), la Polaroid (che ha investito Gaga del ruolo di direttore creativo per una linea di prodotti) e Mac Cosmetics. Senza dimenticare Amazon che, nel 2011, aveva lanciato una campagna promozionale per vendere l'album di Gaga, Born this way, a 99 centesimi

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Gianni Poglio