Apple e lo skeuomorfismo, il design di Steve Jobs non piace più
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Tecnologia

Apple e lo skeuomorfismo, il design di Steve Jobs non piace più

A poche ore dall'attesissima conferenza Apple, un'inchiesta rivela che a Cupertino si sta consumando una guerra sul software design. Dopo la morte di Jobs, molti vorrebbero un cambio di rotta.

A vederlo dall’alto, incastonato in un labirinto di parcheggi concentrici, il quartier generale di Apple a Cupertino appare come un complesso di placidi monoliti, un bunker creativo a tenuta stagna dove le menti di Apple progettano e sviluppano prodotti di garantito successo. A vederlo così, nella sua silenziosa imponenza, nessuno potrebbe immaginare che tra quelle mura, da qualche anno, si va consumando una vera e propria lotta intestina. Qualcosa che, nello specifico, ha a che fare con il software design.

A poche ore dall’attesissimo keynote allo Yerba Buena Center di San Francisco, Austin Carr su Fast Companyrivela che buona parte di chi lavora nel complesso di Cupertino, vorrebbe modificare radicalmente il tradizionale design dei servizi e delle applicazioni Apple. Perché? Perché sono un po' troppo kitsch. Oppure, per usare un termine più altisonante, perché peccano troppo di Skeuomorfismo.

Dicesi Skeuomorfismo la tendenza di illustrare o decorare dei prodotti utilizzando particolari tipici di un design vintage che però non presentano più alcuna funzionalità. È il caso delle tasche finte nei vestiti, dei cerchioni delle macchine decorati con raggi che non hanno alcuna utlità pratica, sono le decorazioni che ricordano le colonne antiche negli edifici moderni e volendo anche gli effetti aggiunti in post-produzione per far sembrare un disco o un film vecchi e consumati quando in realtà sono nuovi di zecca.

Basta passare qualche minuto con un iPhone per trovare esempi di skeuomorfismo ad ogni angolo: la finta rilegatura in cuoio e i residui di pagine strappate di iCal, il legno nodoso degli scaffali di iBooks, la superficie di velluto verde dell’Apple Game Center etc. A quanto pare, queste scelte di design risalgono direttamente a Steve Jobs, che più volte aveva insistito perché nei servizi Apple venissero resi nel modo più realistico le caratteristiche degli oggetti con cui lui (e gran parte della gente viva in questo pianeta) era cresciuto. “La rifinitura in cuoio di iCal era stata presa direttamente da una texture presente nel suo jet Gulfstream” ha spiegato a Carr un ex-designer che a Apple si occupava di interfaccia utente “Tra i designer Apple c’era un massiccio scambio di email in cui denunciavano come questo fosse imbarazzante, terribile.

Stando alle fonti contattate da Fast Company, dentro Apple si dividerebbero due fronti: da un lato chi, come il Senior Vice President Scott Forstall preme perché Apple non abbadoni la rotta dettata da Jobs, dall’altra chi come Jonathan Ive, designer di riferimento per i prodotti Apple, spinge verso un rinnovamento radicale.

Ma perché lo skeuomorfismo, che sembra tanto piacere agli utenti Apple, suscita così tante perplessità tra gli addetti ai lavori? “Mi sembra che l’azienda si sia concentrata troppo nell’emulare un approccio skeuomorfico piuttosto che concentrarsi sulla vera funzionalità” spiega un senior UI designer che ha lavorato a lungo al fianco di Jobs “Si tratta di pura masturbazione visiva. È come se i designer stessero flettendo i muscoli per dimostrarti quanto sono bravi a ottenere il rendering visivo di un oggetto fisico. Chi se ne frega?

Il problema della funzionalità viene sottolineato anche da un altro esperto designer, Yves Béhar, fondatore di fuseproject e designer di Jawbone: “La libreria digitale di Apple non funziona come una vera libreria” spiega “Così facendo mi stai subissando di elementi visivi superflui che creano confusione. È carina, ma non particolarmente utile.”

La teoria dei designer “dissidenti” è che a lungo andare, questa ossessione per la riproduzione fedele di oggetti sempre più obsoleti e lontani dalla vita quotidiana dei clienti porterà a un peggioramento dell’esperienza utente. Non a caso, secondo Carr, all’interno del quartier generale di Cupertino c’è chi intravede in Microsoft un possibile pericolo, dal momento che la nuova interfaccia proposta da Windows 8 introduce un approccio radicalmente diverso da quello di Apple.

È presto per far suonare l’allarme, come è presto per prevedere se davvero Microsoft riuscirà a scrollarsi di dosso la polvere e cominciare a dettare la linea sul software design. Possiamo però aspettarci qualche cambiamento da Apple. Anche se, probabilmente, non stasera. Recentemente, Scott Forstall ha presentato una demo del nuovo iOS6 mostrando l’icona animata di un distruggi documenti, che comparirà quando si vorranno distruggere biglietti elettronici e coupon.

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Fabio Deotto