Apple CarPlay, ecco come funziona a bordo delle prime auto
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Apple CarPlay, ecco come funziona a bordo delle prime auto

Mostrate alcune vetture con il sistema di Cupertino di serie. Sarà integrabile anche su vecchi modelli

Dopo l’annuncio ufficiale di inizio marzo, negli Stati Uniti è possibile toccare con mano i primi modelli di vetture con a bordo CarPlay, il sistema della Apple che porterà i comandi e le funzioni principali di iOS sulle quattro ruote. Arriveranno già nel corso dell’anno e sono in mostra in questi giorni al New York International Auto Show, in programma fino al 27 aprile prossimo.

L’interfaccia è comune, le funzioni sono le stesse per tutti – dalla possibilità di utilizzare Siri per dettare sms o effettuare telefonate fino all’integrazione con il sistema delle mappe per raggiungere una destinazione – ma il gemellaggio di CarPlay con il sistema di navigazione proprietario varia da produttore a produttore. Per un motivo banalissimo: non tutti hanno un iPhone. Dunque, chi non ne possiede uno, non può essere escluso a priori dall’offerta multimediale di una vettura. Sarebbe un controsenso. E i costruttori si sono dovuti mettere d’impegno per mediare tra i gusti dei loro consumatori melamaniaci e quelli del partito Android, Windows e soci.

Cominciamo con qualche dato: le cinque case che sono pronte allo sbarco sul mercato nel 2014 con un cuore Apple nel cruscotto sono Hyundai, Mercedes-Benz, Volvo, Ferrari e Honda. Altre tredici, da BMW a Toyota a Ford, non hanno ancora fornito date precise. La notizia più rilevante di questi giorni è però un’altra: CarPlay sarà compatibile anche con modelli più datati, dunque non necessariamente futuristici o nuovi di zecca. Sia Alpine che Pioneer hanno infatti in cantiere autoradio che avranno nel firmware questa versione riveduta e ridotta di iOS. Insomma, con una cifra stimata tra i 250 e i 500 euro, nei prossimi mesi chiunque abbia in garage o sotto casa un modello non preistorico potrà togliersi l’ennesimo capriccio tecnologico made in Cupertino. E si parla anche di un aggiornamento del software per autoradio già in commercio e già installate, dunque l'integrazione potrebbe arrivare per alcuni a costo zero.

I giornalisti del popolare sito The Verge sono stati tra i primi a poter provare il sistema e fanno innanzitutto notare che c'è un approccio differente da produttore a produttore. Mercedes-Benz ha privilegiato interruttori e pulsanti fisici facilmente accessibili dal guidatore per comandare le varie funzioni, oltre naturalmente all’uso della voce. Altri, da Hyundai a Volvo, hanno concentrato l’esperienza sul touchscreen a icone, che replica, ingrandendolo, lo schermo dell’iPhone. Soluzione questa che, a un primo approccio, è sembrata più intuitiva e d’immediato d’uso. D’altronde le icone sono le stesse del melafonino, dunque un utente sa subito su cosa deve cliccare.

Mercedes e Hyundai, in generale, trattano CarPlay come una app a sé stante, separata dal sistema di navigazione e dal controllo del clima. Se serve (o hai un iPhone) la lanci, se non serve la tieni spenta e te ne dimentichi. Volvo, invece, l’ha integrata nel sistema principale, com’è possibile vedere nell’immagine qui sotto, dando la possibilità di accedere a tutte le impostazioni dell’auto, per esempio la temperatura, senza dover uscire dall’applicazione. Una soluzione parecchio pratica.

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Quali siano in sintesi i benefici di CarPlay e come possa dialogare in modo organico con la strumentazione di bordo, lo mostra questo spot pubblicitario (in inglese) sempre firmato dalla Volvo.

Farà tendenza? Per scoprirlo non resta che aspettare il giudizio del grande pubblico. 

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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