Aerei senza pilota: siete pronti a un volo radiocomandato?
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Tecnologia

Aerei senza pilota: siete pronti a un volo radiocomandato?

Nel Regno Unito un programma sperimentale farà decollare nelle prossime settimane due velivoli senza pilota. È l’anticamera di un futuro senza guida umana?

“Signori e signore è il comandate che vi parla”... Ma come reagireste se vi dicessero che il comandante in realtà non esiste o, meglio, che c’è ma non è sull’aereo? Nella migliore delle ipotesi vi andrebbero di traverso i salatini che la hostess vi aveva appena portato per apertivo.

Che ci crediate o meno si tratta di uno scenario tutt’altro che fantascientifico. Anzi, a quanto pare non dovremo aspettare poi molto per vedere qualcosa del genere. L’ipotesi di aerei che si guidano da soli è infatti qualcosa che stuzzica l’interesse di molte compagnie aeree e sulla quale anche le istituzioni sono pronte a metterci qualche spicciolo. Un programma da circa 100 milioni di dollari sostenuto dal governo britannico, per dire, ha già coinvolto sette compagnie europee aerospaziali (AOS, BAE Systems, Cassidian, Cobham, QinetiQ, Rolls-Royce and Thales) e sarebbe pronto a mostrarci nelle prossime settimane i primi risultati concreti delle nuove tecnologia di auto-piloting.

Si inizierà con due voli sperimentali (senza passeggeri a bordo e su un tratto non battuto) sulla rotta Inghilterra-Scozia, poi si vedrà. Non saranno – è bene precisarlo – voli semplicemente assistiti dal pilota automatico (quelli esistono già) ma privi di qualsiasi guida umana a bordo.

In realtà, spiega in questo articolo The Economist, la presenza umana non sarà totalmente rimossa, ma sarà di fatto relegata a un’attività di controllo da terra. Aerei che vengono gestiti a distanza come fossero modellini radiocomandati? Più o meno. Del resto già oggi esistono droni teleguidati che volano sopra le nostre teste per svolgere applicazioni specifiche (come ad esempio la fotografia aerospaziale) o militari. "Ci sarà sempre un pilota al comando di un aereo", spiega Lambert-dopping Hepenstal, direttore di Astraea. "Ma il pilota potrebbe essere a terra e controllare più di un aeromobile senza pilota contemporaneamente".

Ma per quale motivo avremmo bisogno di aerei radiocomandati? Ci sarebbe naturalmente la possibilità di tagliare dei costi, non solo quelli dei piloti, ma anche quelli del personale di terra (controllori di volo, polizia di sorveglianza, responsabili delle linee di potenza). Ma soprattutto si potrebbe migliorare l’efficacia e la praticabilità di tutti quei voli con finalità di sicurezza nei quali l’equipaggio di bordo è esposto a rischi: si pensi ad esempio alle missioni anti-incendio o a quelle che intervengono a seguito di incidenti nucleari. È un mercato – quello dei voli e dei servizi aerei autoguidati - che secondo alcuni analisti potrebbe valere circa 50 miliardi di dollari nel 2020.

Va da sé che gli aerei senza pilota dovranno essere in grado di cavarsela da soli in tutto e per tutto. Per questo saranno corredati di numerose telecamere di bordo (per consentire al pilota di terra di avere una visuale completa al di fuori della cabina) ed equipaggiati con sistemi software molto sofisticati, in caso di ravvisare ed evitare gli ostacoli (compresi altri velivoli) anche in condizioni di scarsa visibilità.

E naturalmente dovrebbero essere pronti a gestire le emergenze in caso di avaria: utilizzando le mappe di navigazione per individuare aree adatte per un atterraggio di fortuna e rilevando - attraverso telecamere a raggi in infrarossi - le zone abitate o comunque a rischio.

Difficilmente, comunque, aerei di questo tipo potranno essere utilizzati per il trasporto di passeggeri. Del resto negli ultimi anni le nuove tecnologie hanno già drasticamente ridotto il personale di bordo; basti pensare che fino a quarant'anni fa i grossi aerei di linea avevano ben cinque figure all’interno del cockpit, compreso un operatore radio, un navigatore e un ingegnere di volo. Tutt’al più, scrive ancora The Economist, si potrebbe fare a meno del co-pilota, ma non del comandante.

Rimettetevi comodi, dunque, e allacciate le cinture di sicurezza. Ancora per un po' il comandante e il suo equipaggio vi daranno il benvenuto a bordo. Di persona, naturalmente.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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