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Aerei, sui voli Emirates l'imbarco avviene con il riconoscimento facciale

Nei voli da Dubai verso le principali destinazioni negli Usa, si sale a bordo in pochi attimi usando il proprio viso come documento d'identità

Ve lo avevamo raccontato più di un anno fa, scrivendo al futuro: il nostro volto diventerà la carta d’imbarco per viaggiare in aereo. Saliremo a bordo molto più in fretta, senza esibire documenti, biglietti in formato cartaceo o elettronico, ma permettendo a una macchina di identificarci tramite i dettagli del viso per garantirci un rapido accesso sul volo. Anzi, più che rapido, pressoché immediato. Sveltendo le operazioni, accorciando e minimizzando le file, ragionevolmente abbattendo il rischio di ritardi. Da promessa, la tecnologia è diventata prassi: è stata adottata di recente soprattutto da compagnie statunitensi come Delta e American Airlines. L’ultima notizia, che fa decollare ancora di più la tendenza promettendo di trasformarla in regola, riguarda Emirates.

Da Dubai verso gli Usa

Già, uno dei principali vettori internazionali ha annunciato di avere introdotto l’imbarco biometrico da Dubai verso 12 destinazioni negli Stati Uniti (comprese le big, da New York a Chicago, da Los Angeles a San Francisco). Il beneficio non è ipotizzato, supposto, ma ben quantificato: il tempo per i controlli d’identità crolla a due secondi o persino meno. Al gate il sistema scansiona e riconosce il volto del passeggero, la cui immagine viene confrontata con la galleria del Cbp, il Customer border protection statunitense, l’equivalente d’Oltreoceano delle nostre dogane, insomma il corpo di quei signori che vi fanno tutte quelle domande quando atterrate in suolo americano. Se non c’è corrispondenza, se non fate parte di quel database, si procede in maniera tradizionale. Per esserci, giusto per chiarirlo, bisogna avere già viaggiato di recente negli Usa. Dove, lo saprete, una macchinetta o un operatore vi scattano una foto all’arrivo.

Nessuna schedatura

È bene precisarlo: il database è quello del Cbp, la compagnia aerea non memorizza alcun record biometrico dei suoi clienti. I quali sono liberi di decidere liberamente se optare per questa modalità oppure procedere lungo il percorso tradizionale d’imbarco con biglietto e passaporto. La novità, dai primi riscontri, sembra però piacere molto: «La tecnologia» fanno sapere da Emirates «è già stata sperimentata ai gates dei voli Emirates da Dubai diretti a New York e Los Angeles durante i periodi di punta di luglio e agosto. I risultati sono stati incoraggianti con alcuni voli per i quali il 100 per cento dei passeggeri ha scelto l’imbarco biometrico invece dei classici controlli. La compagnia aerea prevede di rendere disponibile l’imbarco biometrico per tutte le sue destinazioni negli Stati Uniti entro la fine dell’anno».

Un futuro senza carta

Abdulla Al Hashimi, vicepresidente di Emirates Group Security ha dichiarato: «Il nostro obiettivo finale è aiutare i nostri passeggeri a viaggiare “senza carta”, senza la necessità di passaporti e documenti di identità. L’imbarco biometrico rappresenta un ulteriore passo verso l’ottimizzazione dei processi presso il nostro hub utilizzando la tecnologia digitale, facendo risparmiare tempo ai nostri clienti e offrendo loro tranquillità». E gli Stati Uniti sembrano essere giusto il punto di partenza: «Stiamo parlando con le autorità di diversi Paesi» conferma Al Hashimi «per rendere il riconoscimento facciale una tecnologia accettabile e accessibile».

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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