Le 10 tecnologie che ci cambieranno la vita (fra non molto)
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Le 10 tecnologie che ci cambieranno la vita (fra non molto)

Da Apple Pay alla biopsia liquida, dalle nano-architetture alle connessioni car-to-car: ecco le innovazioni che si apprestano a rivoluzionare il mondo

Il rischio è quello di rimanere, un giorno, delusi. Ma tant’è, frenare gli entusiasmi è praticamente impossibile. La scienza e le nuove tecnologie ci regalano il sogno di cambiare (in meglio) le nostre abitudini, il nostro modo di pensare ai piccoli e grandi problemi della vita.

In questo articolo proveremo allora scommettere sulle innovazioni che da qui ai prossimi 5-10 anni cambieranno il mondo. In tutti i campi, dall’intrattenimento alla medicina, dall’agricoltura all’economia [Scorri Avanti per continuare].

Fonte: MIT Technology Review

1. Le nano-architetture

YOSHIKAZU TSUNO/AFP/Getty Images

Immaginate un oggetto con la resistenza della ceramica, la flessibilità della plastica e la leggerezza di una piuma. Impossibile? No, quando si ha la fortuna di vivere nell’era delle nanotecnologie. Prepariamoci allora ad accogliere una nuova progenie di prodotti costruiti con materiali dalle proprietà inimmaginabili: sono i “frutti” delle nano-architetture, strutture create in laboratorio intrecciando materiali compositi nella scala dell’infinitamente piccolo. Alcune aziende, è il caso di Caltech, sono pronte a scommettere sulla capacità di questi nuovi materiali di migliorare la vita delle persone: si potranno ad esempio realizzare protesi e organi artificiali molto piccoli e specializzati, oppure nuove batterie ad altissima capacità. Ciò che manca, per il momento, è la capacità di portare i processi di stampa 3D basati su nano-architetture su larga scala, ma i ricercatori sono fiduciosi: in 5 anni tutto questo sarà possibile.

2. Apple Pay

Un cartello indica che Apple Pay è un sistema di pagamento accettato Bryan Thomas/Getty Images

Prepariamoci a un cambiamento epocale. Dopo la moneta, la carta di credito e PayPal, anche i nostri telefonini e, perché no, anche i nostri orologi intelligenti, sono pronti a fornirci una nuova merce di scambio per fare acquisti. C’è voluta Apple e il suo rivoluzionario sistema di pagamento per sdoganare una volta per tutte il concetto di transazione in mobilità. Ci basterà avvicinare un iPhone a un POS abilitato ai pagamenti contactless e un tocco sul tasto home del telefono (laddove Apple ha piazzato il lettore di impronte digitali) per completare gli acquisti. Perché Apple Pay dovrebbe riuscire laddove in molti in passato hanno fallito? Semplice: perché si basa su un sistema più facile da utilizzare e soprattutto più sicuro.

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3. La realtà cinematica

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Google Glass e Oculus Rift ci hanno fatto assaggiare i piaceri della realtà virtuale e aumentata, ma il prossimo piatto preparato dagli illusionisti delle nuove tecnologie potrebbe essere ancora più succulento. Stiamo parlando della cosiddetta realtà cinematica, quella branca dell’hi-tech che vuole portare gli oggetti virtuali all’interno della realtà fisica. Basteranno degli occhialoni speciali per trasformare una parete bianca in un cinema virtuale, una sala vuota in un soggiorno arredato coi migliori oggetti di design, una vecchia Graziella in una bici da corsa. Saranno infatti gli ologrammi a popolare il reale di immagini e proiezioni virtuali. Le applicazioni sono pressoché infinite: si va dai videogiochi al cinema, dai viaggi alle telecomunicazioni, senza dimenticare tutta la parte di progettazione solida. Microsoft e Magic Leaps sembrano essere in questo momento le società più interessate allo sviluppo di soluzioni di questo tipo ma è probabile che molti altri player siano pronti a gettarsi nella mischia non appena la tecnologia raggiungerà un buono stadio di maturità.

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4. La comunicazione car-to-car

Per vedere come sarà la mobilità del futuro non dovremo aspettare l’auto che si guida da sola. Molte delle tecnologie del nostro domani a quattro ruote sono già pronte a fare il loro debutto sui modelli di prossima uscita e una di queste rischia di lasciare un segno profondo. Stiamo parlando della comunicazione car to car, ovvero della possibilità che le auto "dialoghino" fra loro attraverso appositi sistemi di connettività installati a bordo. Negli Stati Uniti, i nuovi veicoli (camion compresi) commercializzati da Ford e General Motors saranno equipaggiati di serie con tecnologie in grado di segnalare l'avvicinarsi di un mezzo anche quando questo non è visibile al conducente e di prevenire, o per lo meno ridurre, gli incidenti sulle strade. Ma affinché il sistema possa rivelarsi davvero efficace sarà necessario che tutta l'industria automobilistica si sintonizzi su regole e norme condivise.

5. Project Loon

Nuova Zelanda, 15 giugno 2013. 

EPA/JOHN SHENK

Internet sarà ovunque. Anche laddove è impossibile piazzare cavi e altre infrastrutture terrestri. La connettività del futuro arriverà infatti dal cielo, e più precisamente dall’alta troposfera. È qui che Google ha infatti deciso di collocare le mongolfiere LTE. Proprio così. L’ultimo ambizioso progetto della grande G, è portare Internet in tutte quelle aree del Pianeta senza copertura di Rete, sfruttando la triangolazione con antenne radio piazzate su palloni aerostatici. Malgrado lo scetticismo con cui molti addetti ai lavori hanno accolto l’iniziativa, Mountain View si dichiara ottimista sulla fattibilità dell’iniziativa. Nel frattempo 4.3 miliardi di persone - a tanto ammonta secondo Google il numero di persone sprovvista di collegamento Internet ad alta velocità - stanno cominciando a puntare il naso all’insù.

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6. La biopsia liquida

Dan Kitwood/Getty Images/Cancer Research UK

La biopsia sarà ancora per molto il principale strumento per la diagnosi del cancro, ma c’è chi sta studiando il modo di modificarne la prassi per velocizzare i tempi e soprattutto migliorare l’efficacia delle cure. Sono i ricercatori che lavorano sulla cosiddetta biopsia liquida, un sistema che sfrutta l’analisi del DNA per capire quali sono le alterazioni genomiche in atto in un individuo. La nuova metodologia consentirà di avere un risultato paragonabile a quello di un esame istologico attraverso un normalissimo prelievo del sangue. Ma l’obiettivo principale è un altro: favorire la diagnosi precoce, scovando i tumori ancora prima che questi si manifestino in uno stadio avanzato. La tecnologia per il sequenziamento del DNA c'è già, occorre ora abbassare i costi per la sua diffusione a livello di massa.

7. Gli organoidi cerebrali

RAUL ARBOLEDA/AFP/Getty Images

Dietro un nome abbastanza inquietante si nasconde una delle più interessanti frontiere per lo studio dei disturbi e delle malattie neurologiche. Gli organoidi cerebrali potrebbero essere considerati come dei piccoli cervelli creati in provetta, materia grigia sviluppata artificialmente da cellule staminali per effettuare studi clinici mai tentati prima. Per Madeline Lancaster, la ricercatrice a capo dell’Accademia Austriaca delle Scienze, forse il più avanzato centro al mondo per gli studi in materia, siamo all’inizio di una sperimentazione che potrebbe aiutare il genere umano a comprendere cause, meccanismi e cure per alterazioni cerebrali come la demenza, l’autismo e la schizofrenia,

8. Fotosintesi C4 (fotosintesi sovralimentata)

ROMEO GACAD/AFP/Getty Images

Se la natura ha perfezionato l'arte di usare il Sole per far crescere le piante, l’uomo potrebbe imitarne i meccanismi per migliorare la raccolta agricola. Seguendo questo principio, c’è chi sta lavorando sulla possibilità di estendere la cosiddetta fotosintesi sovralimentata, il meccanismo attuato naturalmente dalle piante che vivono in climi aridi (dette anche piante C4), anche a coltivazioni come riso e frumento. Per riuscirci, alcuni ricercatori stanno provando a ingegnerizzare la fissazione dell’anidride carbonica nelle piante, ricreando gli arrangiamenti molecolari di alcune cellule specializzate. Se il sistema avrà successo, promettono i ricercatori, la resa per ettaro delle coltivazioni a riso e frumento del Pianeta potrebbe aumentare nei prossimi anni del 40%, riducendo al contempo l’impiego di acqua e fertilizzante.

9. Desalinizzazione su larga scala

Cameron Spencer/Getty Images

In molte zone del mondo, si pensi ad esempio ai deserti e alle zone subequatoriali, l’acqua è una risorsa rara. I progressi nelle tecniche di desalinizzazione, il processo che porta alla rimozione della frazione salina dall’acqua di mare, fanno però ben sperare. Negli ultimi 10 anni gli impianti che lavorano sulla cosiddetta osmosi inversa hanno compiuto passi da gigante, tanto che in alcuna nazioni (è il caso d’Israele) rappresentano oggi la principale fonte di approvvigionamento idrico. La tecnologia, anche in questo caso, c’è già, servono solo gli investimenti che permettano di estenderne il raggio d’azione su larga scala. Il che sarà possibile solo nel momento in cui il processo sarà ancora più economico ed efficiente.

10. Internet del DNA

FRANK PERRY/AFP/Getty Images

Chi studia le malattie rare non ha molte chance di incrociare dati sul patrimonio genico dei pazienti. Per questo motivo c’è chi auspica la nascita di una sorta di Internet del DNA, un database universale in grado di raccogliere le sequenze provenienti dai malati di tutto il mondo per metterle a disposizione della scienza, in qualsiasi momento, in qualsiasi nazione. I ricercatori di alcune prestigiose Università internazionali ci starebbero già lavorando, con l’obiettivo di abbattere tutte le barriere - culturali, normative e di privacy - che al giorno d’oggi ostacolano la libera circolazione del DNA dei pazienti. “Se questi dati fossero più accessibili", spiega David Haussler, esperto di bioinformatica all’Università di Santa Cruz, in California, "la medicina potrebbe beneficiare dello stesso effetto network che ha permesso a molte attività commerciali di crescere in questi anni grazie alla spinta del Web".

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Roberto Catania

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