Watch Dogs, il videogioco che ha anticipato PRISM
Courtesy of Ubisoft, watchdogs.ubi.com
Tecnologia

Watch Dogs, il videogioco che ha anticipato PRISM

Arriva nel 2014 e parla di hacker, privacy, spie e agenzie governative. Il suo sviluppo è cominciato nel 2010, tre anni prima del Datagate

Può un singolo videogioco suscitare clamore e interesse tali da anticipare, con un fan film, la sua stessa uscita? È quello che è accaduto a Watch Dogs della Ubisoft la cui realizzazione è prevista solo per la primavera del prossimo anno. Prodotto dalla InfectiousDesigner, su YouTube è possibile vedere il cortometraggio Watch_Dogs , fan film che ripercorre le vicende, supposte dai trailer rilasciati in rete, del protagonista del gioco, Aiden Pearce.

NSA, questa (s)conosciuta

Uno dei motivi dell’interesse (eccessivo?) intorno al titolo è che tocca temi attualissimi, come la privacy dei cittadini, i big data e il ruolo degli hacker nell’odierna società. Seppur il gioco arrivi mesi dopo le dichiarazioni di Edward Snowden e della presa di coscienza del lavoro della NSA, ne ha anticipato largamente alcuni risvolti visto che la sua realizzazione è cominciata nel 2010 . Watch Dogs è ambientato a Chicago, da cui prende quasi solo il nome visto che strade, quartieri e vita urbana sono avvolte totalmente in una realtà iper-controllata dalla Central Operating System (ctOS), un sistema che gestisce varie situazioni come il traffico, la disponibilità energetica, la lotta al crimine e l’accesso alla rete. Un’organizzazione che ricorda, per larghi tratti, la National Security Agency. In uno dei video trailer si scorge anche un team di hacker “cattivi”, conosciuti come DedSec, con il volto nascosto da una maschera che somiglia tanto a quella di Anonymous.

 

La trama

L’obiettivo di Aiden Pearce, uomo ossessionato dalla tecnologia ed esperto hacker, è di vendicare la sua famiglia, di cui si sa ben poco su che fine abbia fatto. Munito di smartphone e di vari aggeggi elettronici, l’uomo può interferire con il sistema della ctOS e muovere a piacimento reti e infrastrutture cittadine, il sogno di ogni hacker che si rispetti (dal tilt di siti web al controllo SCADA). Il videogame è “open world” vuol dire che si può decidere di seguire il filo logico della storia oppure esplorare liberamente la città, hackerando qua e là a piacimento. Il tutto implementato da una modalità multiplayer che mette di fronte due giocatori/hacker che devono riuscire a rubare i dati contenuti nello smartphone dell’avversario.

L'uscita prevista

Poco più di un mese fa Ubisoft ha ufficialmente rimandato l’uscita del gioco alla primavera del 2014. Secondo il CEO Yves Guillemot, il ritardo non farà che bene all’intera struttura videoludica che potrà beneficiare del tempo extra di lavoro per migliorare e perfezionarsi. Watch Dogs era stato programmato come titolo di lancio per PlayStation 4 e Xbox One, la prima in uscita il 22 novembre in Europa, la seconda già fuori da qualche settimana. Arriverà invece qualche mese più tardi, con molta probabilità ad aprile 2014.

Siamo tutti dati, anzi Big Data

Intanto è la stessa software house a far crescere l’interesse attorno al suo prodotto. Ubisoft ha messo su un sito dal nome emblematico “We are Data ” (di cui esiste anche un’app ) in cui, con la stessa atmosfera futuristica di Watch Dogs, vengono riprodotte in 3D le città di Londra, Berlino e Parigi. La differenza con la parte videoludica è che qui è tutto vero: strade e quartieri sono proprio quelli presenti nelle tre capitali europee le cui mappe sono implementate dai dati, anch’essi reali, di chi le abita e presi da Twitter e Facebook. Grazie ai dati di pubblico dominio resi noti dalle città, le mappe restituiscono informazioni vitali per la vita urbana come il posizionamento delle fermate della metropolitana, i semafori, bancomat, hotspot Wi-Fi e telecamere a circuito chiuso. Siamo sicuri che Watch Dogs e ctOS siano solo finzione?

Il monito di Trend Micro in "2020"

Che il mondo della sicurezza informatica abbia acquisto, in questo 2013, un enorme interesse è oramai chiaro. Eppure ci sono società del settore che da anni lanciano avvisi su come il cyber crime abbia migliorato strumenti e metodi, arrivando a minacciare non solo le aziende ma anche i singoli cittadini. Tra queste vi è Trend Micro che non si è lasciata sfuggire l'occasione di produrre una miniserie dal titolo "2020" che va in onda su YouTube e propone una particolare visione di un futuro digitalizzato dove trovano spazio anche realtà aumentata e smart glasses, in un mondo dove tutto è sotto il controllo di pochi. Ecco qui tutte le puntate .

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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