Tra cadaveri e rapine, Pokémon GO è già un caso
Tecnologia

Tra cadaveri e rapine, Pokémon GO è già un caso

Tra pochi giorni (15 luglio) l’app si potrà scaricare anche in Italia. Intanto nel mondo ci giocano già a migliaia, con qualche problema

Solo qualche giorno fa vi avevamo anticipato cosa volesse dire giocare a Pokémon Go, la nuova app che lo studio Niantic ha già pubblicato negli Stati Uniti, accingendosi a fare altrettanto in Italia dal 15 luglio. Il divertimento con i piccoli animaletti creati da Satoshi Tajiri nel 1996 è assicurato e non solo per gli amanti della saga.

Grazie ad un riuscito mix tra realtà aumentata, tecniche di caccia al tesoro e riproduzioni digitali, Pokémon Go si appresta a diventare uno dei titoli più apprezzati a livello mondiale, tanto che nel primo giorno di rilascio negli USA ha superato il numero di installazioni di Tinder, arrivando ad essere presente in oltre il 5% degli smartphone Android attivi oltreoceano e un 60% di utilizzo giornaliero da parte degli utenti che l’hanno scaricato gratis dal Play Store.

Come ha confermato David Ingles di Bloomberg, il marchio Pokémon Go, di proprietà Nintendo, ha permesso alla storica azienda giapponese di ottenere proprio oggi un +23% sulle azioni di mercato, raggiungendo il picco più alto dal 1983, anno in cui venne lanciata la prima console NES.

Ma nonostante lo storico record, il gioco di Niantic sta facendo registrare anche episodi strani, ai limiti dell’assurdo, almeno per quanto riguarda le ricerche di Pokémon fuori città, magari tra lande desolate e boschi impervi. Dal ritrovamento di un cadavere alla piattaforma usata per rapinare i ragazzi: freccia a destra per scoprire tutte le curiosità in questi primi giorni di cattura dei seguaci di Pikachu.

Realtà virtuale, morto reale

Shayla Wiggins è una diciannovenne statunitense, uscita di casa per giocare a Pokémon Go, poco dopo il lancio. Una volta diretta verso il fiume cittadino di Riverton, nel Wyoming, si è avvicinata all’acqua per tentare di agguantare un personaggio. Invece di arricchire la collezione di animaletti però, ha scovato un cadavere che galleggiava in superfice e che, secondo le prime indagini della polizia, sembra appartenere a un uomo deceduto per annegamento. 

Ti rubo con Pikachu

Sempre negli USA, questa volta nel Missouri, le autorità di O’ Fallon hanno rilasciato un comunicato su Facebook in cui spiegano come dei gruppi armati stiano usando l’applicazione per attirare in luoghi poco affollati i giocatori, per poi derubarli. “Sembra che aggiungano punti di interesse in un pokestop per attirare sempre più utenti. Sfruttano il gioco per individuare le persone da un punto di vista privilegiato, come un parcheggio o luoghi più ampi”.

Minaccia digitale

Se non abitate negli Stati Uniti potete scaricare Pokémon Go in versione Android, ottenendo direttamente il file .apk di installazione. Il problema è che, come accade in questi casi, il pacchetto non è stato controllato da Google essendo esterno al Play Store e dunque potrebbe contenere virus o malware. Ed è proprio quello che hanno individuato i ricercatori di Proofpoint, che spulciando in rete si sono imbattuti in un .apk compromesso, a quanto pare ancora non pubblicato sui forum o i negozi più famosi, che una volta caricato sullo smartphone mette in circolo un Trojan che ruba le informazioni personali. Ergo, aspettate il 15 luglio e dirigetevi solo su Google Play Store (o App Store nel caso di iPhone).

I luoghi più strani

scientology pokemonTra i tanti Pokéstop anche palazzi di Scientology

Oltre ai pericoli, fisici e digitali, scaturiti da un successo come Pokémon Go, è possibile anche farsi due risate leggendo in rete i luoghi più strani in cui gli utenti e lo sviluppatore hanno piazzato oggetti da guadagnare, anche attraverso una riproduzione automatica che non tiene conto di molti fattori (burroni, laghi, posti impervi). Si parte da una chiesa di Scientology ad un sexy shop, per arrivare al memoriale delle vittime dell’11 settembre…

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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