SimCity, la città nelle tue mani
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SimCity, la città nelle tue mani

Il celebre simulatore urbano si rilancia con un reboot pieno di novità interessanti

Sono passati la bellezza di 14 anni dal primo SimCity, il simulatore di città che è diventato una pietra miliare nella storia dei videogame. Era giunta l'ora di adeguarlo ai tempi moderni, e così, mentre c'è ancora gente che erige palazzi con il capitolo IV (anno: 2003), arriva un bel reboot che rilancia la serie, intitolato per l'appunto SimCity.

La logica di fondo è rimasta sempre la stessa: costruire da zero e amministrare una città prospera, affrontando i problemi urbanistici che si presentano giorno dopo giorno e mantenendo alta la qualità della vita dei cittadini, per evitare che facciano armi e bagagli per trasferirsi altrove.

Cosa cambia rispetto ai tempi che furono? In primis, debutta un nuovo motore grafico, il GlassBox, che oltre al look gestisce anche il realismo della simulazione. Molti edifici ora possono essere espansi con l'aggiunta di nuovi "moduli" che ne ampliano capacità e funzioni, e per la prima volta è possibile tracciare strade curve. Le città inoltre sono "specializzabili", per esempio diventando un centro universitario o la mecca dei casinò; in compenso, pare che abbiano confini più ristretti rispetto alle metropoli che eravamo abituati a costruire.

All'interno della regione sono disponibili diverse aree dove mettere all'opera ruspe e architetti; il giocatore le può tenere tutte per sé e gestire più città parallelamente, o le può condividere con altri colleghi online – una delle varie funzioni multiplayer integrate nel nuovo SimCity.

Ma si tratta solo di un assaggio: c'è ovviamente molto altro da scoprire in un simulatore che si pone l'obiettivo di eguagliare i fasti dello storico antenato.

Prodotto da EA e sviluppato da Maxis (ma senza l'apporto del creatore della serie Will Wright), SimCity è disponibile per Mac e PC dal 7 marzo.

Un avvertimento a tutti gli aspiranti sindaci: il gioco ha un sistema di protezione/salvataggio che richiede una connessione a Internet costante, anche durante la modalità in singolo. Come se non bastasse, nei primi giorni di lancio è stata segnalata dagli utenti una valanga di problemi di collegamenti ai server, che hanno reso il gioco impraticabile.

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Filippo Ferrari