Pokémon X e Y, cinque cose da sapere
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Pokémon X e Y, cinque cose da sapere

Scopriamo le principali novità dell'ultimo episodio della serie, nei negozi il 12 ottobre - lo stesso giorno del Nintendo 2DS

Ogni nuovo Pokémon è sempre una faccenda grossa. Primo, perché si tratta del franchise più venduto della storia dopo Mario, con 220 milioni di copie. Secondo, perché al di là della presentazione da ragazzini nasconde una profondità di gioco sorprendente, e quindi piace anche a un vasto pubblico di insospettabili trentacinquenni. Pokémon X e Pokémon Y hanno tutti i crismi per proseguire la storia di successo della saga; escono nei negozi il 12 ottobre per 3DS, compatibili ovviamente anche con la nuova console 2DS (che debutta lo stesso giorno, guarda un po').

Non si fa cosa impropria ad affermare che i fan possono puntare su X e Y a scatola chiusa. Nintendo non ha mai sbagliato i titoli principali della serie, e le prime recensioni uscite in giro per il web confermano: si va dal "un ottimo capitolo dei Pokémon" a "il migliore di sempre". Il prestigioso magazine giapponese Famitsu gli ha appioppato un 39 su 40, per dire.

Le novità sono tante, più o meno significative: nel lotto ci sono per esempio la possibilità di personalizzare il nostro allenatore cambiandogli look, i combattimenti volanti e quelli contro un'orda di cinque Pokémon tutti insieme. Ma alcune spiccano più di altre, marcando le maggiori differenze con i titoli del passato. Ecco allora le 5 novità principali di Pokémon X e Y.

I NUOVI POKÉMON
Ai 649 Pokémon delle scorse generazioni se ne aggiungono decine di nuovi: 42 sono già stati svelati, ma pare che siano intorno al centinaio, per un totale di 750 suppergiù. Debuttano gli starter Chespin, Fennekin e Froakie e i leggendari Xerneas e Yveltal, titolari delle copertine. C'è anche un nuovo tipo, Folletto, efficace soprattutto contro il tipo Drago. Gotta catch 'em all? Hai voglia.

TUTTO IN 3D
Per la prima volta nella storia della serie la grafica è interamente tridimensionale, compresi i modelli dei Pokémon. Gli ambienti di gioco restano in generale con la solita visuale fissa (a parte alcuni ambienti come le città), ma sono più interattivi e interessanti da esplorare, oltre che più belli da vedere. Ma ne guadagnano soprattutto i combattimenti, spettacolari come non mai, con i Pokémon completamente animati che se le danno di santa ragione.

MEGAEVOLUZONE
Non è un'evoluzione come tutte le altre: alcuni Pokémon (tra cui per esempio Mewtwo, Charizard e Blastoise) possono trasformarsi ulteriormente nel corso di un combattimento, acquisendo attacchi più potenti e addirittura cambiando tipo. Non è uno stato permanente, perché alla fine dello scontro tornano a quello di partenza.

IL SUPER ALLENAMENTO VIRTUALE
Finora l'unico modo per aumentare le statistiche dei Pokémon era farli crescere di livello attraverso i combattimenti, oppure usando oggetti specifici. Adesso invece è possibile pompare le singole caratteristiche grazie a una serie di minigiochi, accessibili in qualunque momento.

POKÉ IO&TE
Avete presente Nintendogs, il simulatore di cucciolo che spopolava su DS? Questa modalità ci si avvicina parecchio. Permette di coccolare le proprie creaturine tête-à-tête, rafforzano così il rapporto di fiducia che ci lega a loro. Le conseguenze sono concrete, perché i Pokémon più affezionati migliorano le loro abilità in combattimento.

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Filippo Ferrari