'Gone home': il videogioco per PC che è una storia da scoprire, per gamer e non
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'Gone home': il videogioco per PC che è una storia da scoprire, per gamer e non

Finalista ai premi IGN e IndieCade, ecco un'originale avventura di esplorazione nella vita di una famiglia negli anni Novanta

Una casa vuota, una notte buia e tempestosa: la nostra famiglia è scomparsa, cos'è successo? Per scoprirlo dovremo mettere insieme gli indizi sparsi nelle varie stanze.
Nonostante le premesse, "Gone home" non è un film horror, né il classico videogioco d'avventura basato su rompicapo. Non è neppure uno sparatutto in prima persona, anche se l'ambientazione in 3D, la visione in prospettiva e la libertà di movimento sono mutuati dai migliori titoli del genere.
Lo scopo principale di "Gone home" è raccontare delle storie, ma lasciandoci liberi di esplorare e coinvolgendoci come solo un'esperienza interattiva e in prima persona sa fare.

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Il gioco premia non la prontezza di riflessi o l’intelligenza logico-matematica ma piuttosto la curiosità e l’empatia. Il fine dell’esplorazione è infatti conoscere i membri della famiglia mettendo insieme le loro storie, che sono narrate in modi diversi. Quella di Samantha, la figlia adolescente, è la storia raccontata in modo più diretto, attraverso pagine di diario scritte da lei e con gli indizi più in evidenza. Le vicende e le personalità del padre scrittore, della madre ambientalista, dello zio e della figlia maggiore (che noi interpretiamo) sono invece da ricostruire in maniera indiretta, attraverso lettere, note, oggetti sparsi nell'ambiente.

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Ambientato nella metà degli anni Novanta negli Stati Uniti, in una grande casa in stile vittoriano, "Gone home" è anche un'omaggio a quell'epoca, in cui le comunicazioni avvenivano ancora su carta invece che per email o sms, e la musica veniva ascoltata su dischi di vinile e condivisa su cassette. A comporre la colonna sonora del gioco sono infatti sopratutto pezzi di gruppi alternativi dell'ondata Riot Grrrls , che insieme ai giornali e ai poster sparsi per casa inquadrano il periodo, anche dal punto di vista emotivo, per tanti dei potenziali giocatori.

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"Gone home" è un titolo apprezzabile tanto da chi ama i videogiochi ma magari è alla ricerca di qualcosa di diverso, più riflessivo, quanto da chi di solito preferisce leggere una storia ma è aperto all'idea di una forma diversa di narrazione.
I controlli, tramite tastiera e mouse del computer o controller per Xbox 360, non costituiscono un ostacolo: sono semplici e intuitivi, e anche chi non è abituato a muoversi in ambienti 3D riuscirà a padroneggiarli in breve tempo.

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Gli autori di "Gone home", ovvero i componenti del piccolo studio The Fullbright Company , avevano in passato lavorato sullo sparatutto in prima persona "BioShock 2" e suo DLC "Minerva's den". L'esperienza maturata in quel contesto è evidente nel loro lavoro indipendente, che risulta ben realizzato e padroneggia il linguaggio dei videogiochi per proporre qualcosa di insolito, e la qualità del titolo è stata riconosciuta tanto dal pubblico quanto dalla critica, anche attraverso la candidatura alle finali dei premi IGN e IndieCade.

"Gone home" è un gioco per computer con sistema operativo Windows, Mac o Linux, ed è acquistabile a 17,99 Euro sul Mac App Store , a 18,99 Euro su Steam o a 19,99 dollari direttamente dal sito degli sviluppatori in versione senza DRM.
I testi, indispensabili per la comprensione e il godimento del gioco, sono in lingua inglese. Sono però disponibili varie traduzioni da inserire direttamente sul nostro computer, tra cui anche una in lingua italiana .

Si ringrazia Serena Di Virgilio per la collaborazione nella stesura dell'articolo.

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Nicola D'Agostino