Assassin's Creed III, un nuovo inizio per la saga - Recensione
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Assassin's Creed III, un nuovo inizio per la saga - Recensione

Il terzo capitolo cambia protagonista, epoca e ambientazione, ma tiene altissima la qualità e anzi punta a regalare un'esperienza più memorabile che mai

Inutile fingere che Assassin's Creed III sia un titolo come tutti gli altri: per qualche milionata di giocatori nel mondo è l'oggetto del desiderio del 2012, e tutto il resto fa giusto da companatico. Per non deludere i seguaci della saga, e incassare un altro blockbuster, i ragazzi di Ubisoft si sono gettati nell'impresa con ambizioni enormi. E anche con un pizzico di incoscienza, perché si sono presi un sacco di rischi – uscendone spesso in grande stile, ma non sempre.

ACIII fa di tutto e di più per impressionarti. Mette il nuovo protagonista Connor Kenway, metà inglese metà Mohawk, nel pieno della Guerra di Indipendenza americana (con ovvio invischiamento dei templari): un azzeccato cambio di scenario. Ti offre due vaste città, Boston e New York, e una sterminata regione di valli e montagne, stracolme di cose da fare. Perfeziona movimenti e animazioni e arricchisce le dinamiche di gioco, per esempio con le corse sui rami, le nuove armi e le abilità degli adepti.

E per rendere il tutto quantomeno spettacolare, ACIII sfodera un motore grafico, l'AnvilNext, che strizza le console oltre l'immaginabile dipingendo panorami e scene di massa da rimanere a bocca aperta.

Bravi bravissimi, insomma. Peccato che, a fare da contraltare, il gioco sia sforacchiato da una salva di problemi, più o meno consistenti. Si va dai pop up a ripetizione fino a una trama stimolante ma così densa di personaggi ed eventi da disperdersi in frammenti. E ancora, il prologo ha dimensioni sproporzionate, abbondano le sequenze di gioco troppo vincolate o superflue (o addirittura buggate), l'aggiunta della caccia nei boschi e delle battaglie in mare non fa una grossa differenza. E la lista potrebbe proseguire.

Uno scotto inevitabile da pagare, quando si alza così tanto la posta? Probabilmente sì. Ma in ogni caso ACIII non ne esce ridimensionato: bisogna solo aspettare che dispieghi le ali, perché alla fine quello che resta in mente, e quello che ti spinge a tornare nel suo mondo ancora e ancora, è un'esperienza grandiosa, ricca di sfaccettature e momenti emozionanti.

Non siamo di fronte a una vera rivoluzione, ma ACIII segna senza dubbio l'inizio di una nuova era per la saga.

Voto: 90

Piattaforma: PlayStation 3, Xbox 360 (testata), PC (22 novembre), Wii U (30 novembre)
Sviluppatore / produttore: Ubisoft

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Filippo Ferrari