Chrome per iPad e iPhone? Una delusione (almeno per ora)
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Chrome per iPad e iPhone? Una delusione (almeno per ora)

Il browser di Google per iOS non brilla per fliuidità, soprattutto quando si effettua lo scrolling di pagine pesanti. Applicazione mal sviluppata? No, colpa delle regole di Apple

Come molti di voi anch’io sono un estimatore di Chrome, un browser che apprezzo per la sua versatilità, la sua velocità, la sua pulizia grafica e per il fatto che, tutto sommato, finora non mi ha dato grossi problemi di sicurezza. E poi se nel giro di tre anni e mezzo diventi il programma numero uno per navigare su Internet (superando la concorrenza di mostri sacri del calibro di Explorer e Firefox) un motivo ci sarà.

E insomma, senza farvela troppo lunga, come molti di voi anch’io ho accolto con piacere la notizia dell’uscita di una versione del software per iOS . Forse, mi sono detto, è la volta buona che mi libero di Safari, probabilmente il peggior programma mai partorito dagli ingegneri di Apple.

Detto, fatto: ho scaricato l’applicazione da iTunes e l’ho installata sul mio iPad 2. Poi, con una certa smania, ho aperto la home page di Panorama.it, così, tanto per cominciare a prendere confidenza col nuovo “mezzo”. Il fatto è che dopo pochi secondi l’entusiasmo ha lasciato il posto allo sconforto. Il motivo? Semplice, Chrome non va. Avete capito bene, non ce la fa, soprattutto quando c'è di mezzo il rendering di pagine pesanti, lo scroll si fa pesante e va a scatti.

Ma come, il browser più bello del reame si presenta sul tablet più bello del reame e si mette a singhiozzare? Ebbene sì. E la colpa – a quanto pare – non è degli sviluppatori, ma di un codice di condotta sancito da Apple che prevede che nessuna applicazione sviluppata per iOS possa competere con quelle sviluppate internamente.

Chrome, tanto per cominciare, non può essere impostato come browser predefinito: significa che ogni qual volta aprite un link da applicazioni esterne (mail, Twitter, Facebook e via dicendo) il vosto iPhone o iPad lo aprirà utilizzando Safari, anche se avete scaricato Chrome (o un altro browser). Ma soprattutto, a differenza di Safari, non può utilizzare Nitro, il motore che sfrutta una compilazione ottimizzata per eseguire gli script e che di fatto consente di aumentare la velocità di caricamento delle pagine. Apple infatti non permette agli sviluppatori di utilizzare motori Html di terze parti o JavaScript. In parole povere, iPad e iPhone accettano sì altri browser all’infuori di Safari, a patto però che si presentino nudi e crudi, senza cioè alcun tipo di correzione migliorativa.

Certo, singhiozzi a parte, ci sono tante altre cose per cui vale la pena scaricarsi Chrome: una comoda barra unificata per indirizzi e ricerche con i suggerimenti durante la digitazione, un sistema di riconoscimento vocale e soprattutto la possibilità di sincronizzare preferiti, password, cronologia e tab aperti su tutti i dispositivi (PC e smartphone compresi ) registrati con lo stesso account.

Vero, ma si tratta di tanti begli accessori che – alla luce dei suddetti problemi strutturali – servono solo per gettare fumo negli occhi. Voi comprereste una macchina coi sedili in pelle e il climatizzatore automatico sapendo che sotto il cofano c’è un motore grippato? Io no, ed è per questo che ho già abbandonato il lussuoso Chrome per tornare al modesto (ma efficiente) Safari. In attesa di tempi migliori.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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