Apple-Samsung: quando i brevetti dettano legge
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Apple-Samsung: quando i brevetti dettano legge

Il caso Apple-Samsung e le ripercussioni sul mondo delle nuove tecnologie: il giudizio dei tribunali conterà più di quello dei consumatori?

A giudicare da ciò che è emerso dalla storica sentenza con la quale la corte di San José ha condannato Samsung per la violazione di alcuni brevetti Apple, pare proprio che i produttori di telefonini debbano prestare una certa attenzione a ciò che possono e non possono fare. Di cosa stiamo parlando? Di protocolli proprietari? Di sofisticati supporti di trasmissione? Di chip basati su nanotecnologie? Niente di tutto questo, trattasi "semplicemente" di polpastrelli.

Proprio così. Se analizziamo ciò che è stato contestato ai progettisti di Sasmung (almeno sul piano strettamente tecnico) scopriamo che l’oggetto del contendere sono proprio i movimenti delle dita sui telefonini tousch-screen. Avete presente la "frustata" col pollice da sinistra a destra per uscire dalla modalità stand-by o il movimento con il quale puntiamo indice e pollice a compasso per ingrandire e ridurre le immagini? Ecco, quelli.

Per la giustizia, per il momento solo quella americana, Samsung non può utilizzare certe combinazioni "gestuali". Qualcun altro (Apple) detiene infatti l'idea che esistano determinati meccanismi di causa-effetto fra i movimenti delle nostre mani e le funzioni interne di un telefono. Il presupposto accettato dalla corte di San José, poi, è che siano proprio queste gesturea determinare il successo o meno di uno smartphone; chi le deposita presso un ufficio brevetti può utilizzarle, gli altri hanno due strade, trovare un'alternativa oppure pagare le royalty al legittimo proprietario.

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C’è da credere, a questo punto, che nei prossimi anni migliaia di richieste arriveranno sui tavoli degli uffici brevetti di tutto il mondo con allegate tutte una serie di specifiche da manuale di Silvan della prestidigitazione.

Ma non solo. Aspettiamoci pure che una folta schiera di avvocati sia pronta ad aggiornare le proprie competenze studiando le dinamiche dei touch screen dei dispositivi mobili di ultima generazione. Chissà mai che nelle facoltà di giurisprudenza del futuro non ci sia spazio per materie come Scienza dello scrolling o Fondamenti del pinch-to-zoom.

Filoni di sicuro avvenire (e di sicuro profitto) per i futuri Perry Mason del diritto digitale.

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Roberto Catania

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