Toyota
Vladimirs_Gorelovs @iStock (2017)
Tecnologia

Toyota pronta alla batteria alla stato solido: ecco perché sarà una rivoluzione

Più longeva, più sicura, ma anche più costosa. Tutto sulla tecnologia che potrebbe stravolgere il mondo dell’auto (e non solo)

Batterie allo stato solido? Se ne parla da anni, forse da decenni, ma con pochi riscontri sul campo. A quanto pare, però, i tempi sarebbero finalmente maturi per passare dalle chiacchiere ai fatti.

A rompere per prima gli indugi è Toyota con un annuncio che sta mettendo in fibrillazione tutto il mercato dell’auto (ma non solo).

La svolta entro i prossimi 4 anni

Secondo quanto rivelato da Axios, infatti, la società giappoenese starebbe lavorando per lanciare già all'inizio della prossima decade la prima auto elettrica equipaggiata con nuova batteria allo stato solido. Si tratterebbe dell’ultimo step di un processo di ricerca durato molti anni e scontratosi con molte problematiche, sia di natura tecnica che commerciale.

Le batterie allo stato solido si differenziano dalle tradizionali untità agli ioni di Litio per la presenza di un elettrolita allo stato solido al posto della classica soluzione liquida. Sarebbe proprio questa modifica a rendere le batterie più performanti e più sicure (l’assenza di liquido comporta un minor rischio di esplosione), sebbene comunque più costose.

Da qui l’idea di puntare su una nuova batteria al solfuro, un materiale che consentirebbe di realizzare vetture con un autonomia fino al 20% in più rispetto alle tradizionali unità (a parità di peso e dimensioni) e con una migliore resistenza alle temperature.

Ma i costi restano alti

Resta ovviamente da capire quali saranno i costi di queste nuove unità, e in che modo tali costi si riverbereranno sui prezzi delle prossime vetture elettriche. Allo stato attuale, una batteria allo stato solido ha costi di produzione circa 10 volte più alti rispetto a un’unità normale.

Non è ancora chiaro, inoltre, se i propototipi di auto con batterie a sulfuro utilizzeranno un anodo di litio o se questa soluzione - ritenuta dai ricercatori la più interessante sul piano delle prestazioni - verrà praticata solo in un secondo tempo.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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