Tech e città: per entrare nel futuro basta un’app
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Tech e città: per entrare nel futuro basta un’app

Piacenza è la prima città italiana ad essere mappata interamente da un’applicazione mobile, che ne racconta storie e aneddoti con GPS e iBeacons

Si parla spesso di smart city, città intelligenti. Ma quanto intelligenti? Se la tecnologia serve a consumare meno energia, ad avere un impatto ridotto sull’ambiente o ad utilizzare meglio alcuni servizi pubblici ben venga, ma noi indigeni digitali ne avvertiamo realmente il beneficio? Probabilmente no, perché non vi è la percezione di un vantaggio concreto nell’immediato. Quel vantaggio che si avverte quando la città comincia a dialogare concretamente con le persone, diventando pro-attiva, ovvero rompendo il ghiaccio e fornendo informazioni prima che vengano chieste.

Piacenza App

Ciò che è diventata Piacenza, la prima città italiana ad essere totalmente mappata da un’app, che la porta nella nuova era della mobilità grazie a GPS e iBeacon. Piacenza App è un’applicazione per smartphone e tablet, iOS e Android, sviluppata da UltravioletApp, già fautrice del progetto di digitalizzazione dei Musei Civici di Palazzo Farnese. Il software permette a tutti di ricevere in tempo reale, a seconda di dove si trovi, informazioni e consigli sui luoghi da visitare, oltre a spiegarne nel dettaglio la storia, gli aneddoti e le curiosità.

GPS e iBeacon

Dietro la costruzione di Piacenza App ci sono due tecnologie consolidate: il GPS e gli iBeacon. Conosciamo bene il primo; un sistema che permette di ottenere la propria posizione all’interno di una mappa sul telefono, attraverso i dati ricevuti dai satelliti. Gli esempi più conosciuti sono Google Maps, Apple Mappe, Waze, Tom Tom e così via. Meno popolari gli iBeacon, almeno in Italia. Si tratta di piccoli trasmettitori Bluetooth che emettono segnali radio a basso consumo, in un raggio massimo di 40 metri. Gli iBeacon possono inviare notifiche e messaggi in maniera automatica se sullo smartphone è attivo il Bluetooth e si tiene aperta un’app dedicata al loro utilizzo.

Passeggiata “aumentata”

Basta installare gratuitamente Piacenza App, accendere il Blueooth e camminare lungo certi percorsi per ricevere avvisi utili sia a livello turistico che civico. È importante specificare che ogni iBeacon invia un codice univoco al telefonino, quindi i singoli sensori non possono accavallarsi e non c’è il rischio che app diverse utilizzino gli stessi iBeacon.

Piacenza App comprende un vasto database con elementi su edifici storici, monumenti e luoghi di interesse ma anche informazioni su uffici comunali, biblioteche, ospedali, questure e altri centri di utilità, di cui sipossono ottenere gli orari di apertura, i servizi disponibili e i contatti diretti, sia quando ci si trova nelle vicinanze che altrove, con un accesso offline.

Alla portata di tutti

Come ha raccontato durante la presentazione Marco Boeri, fondatore di UltravioletApp: “Piacenza App dimostra che le città possono raccontarsi da sole con una soluzione mobile a portata di qualunque cittadino o turista, che voglia godersi le meraviglie di una meta fuori dai circuiti tradizionali, ma ricca di fascino, bellezza e cultura”. Aggettivi che è possibile accostare alla maggior parte delle città della nostra penisola. 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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