WhatsApp, sette alternative gratuite che fanno paura a Facebook
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WhatsApp, sette alternative gratuite che fanno paura a Facebook

Da Line a WeChat, passando per Skype. Hanno tantissimi utenti, più funzioni e non costano nemmeno un centesimo - WhatsApp e Facebook: cosa cambia

Quando sei così popolare non puoi piacere a tutti. Facebook, con il suo miliardo abbondante di utenti, è un esempio palese. E ora, con l’acquisto di WhatsApp, aumenta ancora di più il suo bacino potenziale: uno strapotere che potrà scatenare altri mal di pancia in quegli iscritti che già temono per l’invasione della loro privacy. Malumori che vanno a braccetto con quelli provocati mesi fa dall’introduzione dell’abbonamento di 72 centesimi di euro ogni dodici mesi, necessari per continuare a usare il servizio di messaggistica a partire dal secondo anno. Una combinazione che di sicuro non provocherà una fuga di massa, ma che potrebbe favorire alternative in continua crescita, alcune nuove e altre di vecchia data. Tutte comunque di base gratuite e, spesso, più ricche di funzioni di WhatsApp. Il che potrebbe dare qualche grattacapo a Mark Zuckerberg. Eccole.    

WECHAT 
È una piattaforma trafficatissima, sulla quale transitano picchi di 10 milioni di messaggi in un minuto. Tra i suoi pregi la versatilità (è disponibile, come WhatsApp, per la quasi totalità dei telefoni di nuova generazione) e chat di gruppo, anche vocali, chiamate video, possibilità di trovare nuovi amici presenti nei dintorni rispetto alla propria posizione.

LINE 
Chiamate e messaggi gratuiti anche tra gli iscritti di Line, che veleggia verso i 350 milioni di utenti. Piace molto ai giovanissimi perché, oltre alla solita comunicazione testuale e vocale, è arricchita di sticker ed emoticon (circa 5 mila) per comunicare in modo visivo le proprie emozioni. E in più ci sono i giochi: altro bastone tra le ruote del business di Facebook.

SKYPE 
Ora che gli smartphone sono ovunque, il servizio della Microsoft sta conoscendo una seconda giovinezza. Le sue videochiamate sono probabilmente, escludendo servizi proprietari come Facetime della Apple, tra le migliori. Ma tutto il comparto di messaggistica è robusto e ben congegnato. E la possibilità di usare il proprio account Hotmail, accedendo direttamente alla rubrica dei contatti, ha rinforzato ulteriormente la piattaforma.  

VIBER 
Altro nome storico, robusto per la sua trasversalità – da desktop a iOs, da Windows Phone a Bada passando per BlackBerry e ovviamente Android – ha subito un’evoluzione per meglio strizzare l’occhio alle esigenze «ammazza sms» della messaggistica istantanea. Dal focus sulle chiamate gratuite sugli utenti, punta forte sulla condivisione in tempo reale di immagini e testi. Ovvero il piatto forte di WhatsApp.

KIK 
In Italia non è ancora fortissimo, ma negli Stati Uniti è un’istituzione e dichiara con fierezza in apertura della sua pagina ufficiale di avere infranto la soglia dei 100 milioni di utenti. Oltre al solito pacchetto di servizi comuni agli altri, ha un browser integrato che dà la possibilità di condividere in tempo reale con i propri amici le informazioni prese da internet.

TANGO  
Sono oltre 150 milioni gli utenti di questa app che è un ibrido ben riuscito di diversi servizi. Ci sono le ormai imprescindibili chiamate video e tradizionali, i messaggi di testo, le foto, i giochi, ma anche un interessante rinforzo. Un’integrazione con Spotify per ascoltare la propria musica preferita e condividerla in tempo reale con gli amici.

INDOONA  
Un po’ app per chiamare, videochiamare, mandare messaggi multimediali, un po’ social network per condividere ogni momento della giornata. Praticamente un incrocio tra WhatsApp e Facebook. A costo zero.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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