WhatsApp e Facebook: l’unione non fa la forza
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WhatsApp e Facebook: l’unione non fa la forza

Perché l’integrazione della chat all’interno del social network è un'idea che non piace a Mark Zuckerberg e soci

Aggiornamento del 18/02/2015: Facebook ha annunciato che WhatsApp continuerà a rimanere un servizio separato. “Questo link non ha nulla a che fare con il fatto che WhatsApp e Facebook unifichino i propri servizi. WhatsApp continua a rimanere un servizio separato”. ha spiegato un portavoce di Menlo Park.

Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato delle indiscrezioni che vorrebbero WhatsApp e Facebook unite non solo nella proprietà ma anche nell’esperienza d’uso. Tutto ruota intorno a un script apparso in rete che mostra un link per la registrazione via Facebook di un’applicazione denominata WhatsApp SSO. Quanto basta per scatenare la consueta ridda di voci su un possibile matrimonio fra le due piattaforme e in particolare fra i due servizi di messaggistica, WhatsApp da un lato, Facebook Messenger dall'altro.

L'ipotesi, per quanto suggestiva si scontra con alcune problematiche abbastanza spinose. L’integrazione profonda fra due servizi comunque diversi - Facebook è un social network, WhatsApp è invece un servizio di messaggistica privata - presterebbe innanzitutto il fianco ad aclune critiche circa la sicurezza dei dati. È evidente, infatti, che chiunque utilizzi una chat preferisca sapere che le proprie proprie conversazioni, così come le foto, i video condivisi, siano custodite all'interno di un unico recinto piuttosto che vederli sballottati da un account all'altro.

C’è poi un altro aspetto da considerare: l’ipotesi di una convergenza fra WhatsApp e Facebook Messenger potrebbe portare a una vera e propria emorragia di utenti. Nonostante operino nello stesso settore, le due piattaforme rappresentano altrettanti modi (differenti) di intendere il concetto di messaggistica privata: uno (WhatsApp) più snello e sbarazzino, forse la vera evoluzione degli sms, l'altro (Facebook Messenger) più vicino alle dinamiche del social network. Non è un caso che entrambi i servizi stiano crescendo in popolarità (circa 700 milioni gli iscritti a WhatsApp, poco più di mezzo miliardo quelli di Messenger), segno che forse c'è spazio per più di una chat anche nella stessa famiglia.

Insomma, l'impressione è che in questo momento Mark Zuckerberg e soci abbiano più da perdere che da guadagnare da un eventuale matrimonio combinato. Tanto più se si pensa che la letteratura del genere è piena zeppa di storie di integrazione finite male. Per informazioni chiedere a Yahoo.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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