Twitter vuole spiare le tue app
Esther Vargas, Flickr
Tecnologia

Twitter vuole spiare le tue app

Al microblog interessano i nomi di tutte le applicazioni installate sul cellulare. Per vendere tanta pubblicità

Twitter sta cominciando a monitorare quali e quante app le persone scaricano e installano sui loro cellulari. In un'epoca in cui il Datagate è stato sdoganato non dovrebbe suscitare molto clamore ma per qualcuno vige ancora la regola per cui il mondo conservato all'interno del proprio smartphone dovrebbe restare sempre privato. Cambiano i motivi ma gli obiettivi restano gli stessi: se la NSA spia a scopo protettivo (almeno così dicono loro) Twitter ha intenzione di farlo per il mero denaro, ovvero cerando di capire i gusti digitali dei suoi iscritti per vendere meglio pubblicità, sotto forma di tweet sponsorizzati. Alla fine è sempre l'utente numero a contare, senza distinzioni e specificazioni.

E' bene dire che le parole usate dal team non conducono a tali pensieri, ma il dubbio resta. A proposito della nuova funzione, chiamata App Graph, si parla della possibilità di “creare un’esperienza Twitter molto più personale così da restituire contenuti su misura che potrebbero interessare maggiormente”. Quello che si sa, come ha spiegato il Mirror, è che Twitter vuole collezionare solo la lista dei nomi delle app installate e non le informazioni veicolate al loro interno, ovvero i cosiddetti metadati. Sarà anche meno problematico ma resta pur sempre inquietante.

Nel concreto, un’azione del genere servirebbe al microblog per creare delle similitudini tra persone che hanno sui loro smartphone e tablet le stesse app, con lo scopo di sviluppare connessioni anche a livello di gusti. Tutto per costruire un marketing mobile che aiuti altri sviluppatori a vendere meglio le loro creazioni. Facciamo un esempio: se su tre persone, due hanno il loro smartphone tante app di notizie relative allo sport, magari al calcio, mentre un terzo ha installato diversi giochi calcistici ma nessun’app, è probabile che uno sviluppatore, che ha lanciato sul mercato un gioco a quiz sul mondo del calcio, potrebbe essere interessato a tutti e tre i profili che, secondo le statistiche, sarebbero il pubblico perfetto per il suo prodotto. Lo sviluppatore decide così di produrre un tweet a pagamento, profilando le persone che hanno sul proprio cellulare o tablet le app sul mondo del calcio. Ci guadagnano sia la piattaforma (Twitter) sia lui; la sensazione è che a perdere siamo sempre noi.

Ma i voli pindarici potrebbero essere anche più complicati. Se Twitter individua un gruppo (cluster) di persone che hanno scaricato Evernote, potrebbe giungere alla conclusione che queste possano essere interessate anche ad app sulla mobilità, supponendo che si tratti di individui spesso in giro, abituati a prendere appunti sul bus, tram o metro. E’ abbastanza chiaro che se anche non si tratta di un accesso a dati sensibili, il potere nelle mani di Twitter resta comunque molto grande.

In verità qualche miglioramento concreto per gli iscritti potrebbe comunque esserci. Twitter ha spiegato che la nuova funzione permetterà di mostrare contatti da seguire molto più in linea con i propri interessi, non solo sulla base dei following ma anche delle app conservate sul dispositivo preferito. Per capire meglio come funziona l'accesso di Twitter alla lista delle app installate, qui il social network tenta di spiegarlo.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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