Jack Dorsey Twitter
Scott Olson/Getty Images
Tecnologia

Twitter dovrebbe rassegnarsi a essere un social media di nicchia

Agli investitori continua a non piacere il ritmo di crescita del servizio. In sostanza è ancora troppo piccolo. Ma se fosse proprio questa la sua missione?

Eccoci a commentare un altro trimestre di Twitter, e, forse, a ripetere la stessa storia.

Il servizio ha aggiunto "solo" due milioni di utenti veri (i core users, come vengono chiamati, quelli che, cioè, fanno login al servizio almeno una volta al mese).
Adesso sono 304 milioni ed erano 302 un trimestre fa. La crescita più bassa in assoluto da quando vengono diffusi questi dati.

In verità, Twitter adesso sottolinea come debbano considerarsi 316 milioni di utenti - rispetto ai 308 di tre mesi fa. Questo perché include nei core users i cosiddetti SMS Fast Followers, in pratica, coloro che ricevono i tweets sotto forma di sms invece che passando dall'account sul browser o dalla app. Tenendo conto di questi utenti, la crescita dovrebbe essere di 8 milioni.
Ma la sostanza non cambia. E nemmeno la delusione.

Tanto che, nel commentare i dati del trimestre, il Ceo ad interim Jack Dorsey si è lasciato sfuggire un commento duro duro: "inaccettabile" ha definito il tasso di crescita della base di utenti.
Dorsey ha anche aggiunto che però ci stanno lavorando. Vale a dire, stanno affrontando la questione chiave: come fare in modo che gli utenti "normali" di Internet usino di più il servizio e non siano solo i giornalisti, o super tecnologici o gli addetti alla comunicazione delle aziende a entrarci regolarmente.

Gli investitori storcono il naso
E questa debolezza nella crescita, si sa ormai da mesi, non piace agli investitori, come si è visto ieri, quando, dopo un piccolo balzo verso l'alto dopo i risultati finanziari, leggermente migliori delle aspettative, l'azione di Twitter ha visto ridursi il valore. E ancora oggi è in calo all'apertura del Nasdaq https://www.wsj.com/articles/twitter-revenue-jumps-1438114370.

Buoni risultati finanziari
I risultati finanziari trimestrali in effetti appaiono buoni. I ricavi del secondo trimestre sono cresciuti del 61% - pari a 502,4 milioni di dollari - rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.
Gli analisti avevano previsto un tetto di 481,3 milioni di dollari.

Buon andamento attribuibile soprattutto allo sviluppo della pubblicità, in particolare dei direct-response ads, gli annunci che invitano l'utente a fare qualcosa immediatamente, come visitare un altro sito web o scaricare una app.

Ma che cosa può fare Twitter per ricominciare a crescere nella raccolta di nuovi utenti, come si aspettano gli analisti e gli investitori?

Genericamente, lo dicono tutti, lo ammette anche Dorsey, cambiare il prodotto. Su come farlo ci sono varie idee e proposte, anche se, fino a oggi si è visto pochino.

Accettare la dimensione di nicchia
In alternativa, si potrebbe accettare la dimensione ridotta di Twitter. I numeri degli utenti attuali sono chiaramente gonfiati, in relazione all'effettivo uso. Un login al mese, per un servizio di questo tipo, è nulla.
Misurare gli effettivi utenti - diciamo quelli da un login al giorno - renderebbe probabilmente meglio la portata vera del servizio, e rappresenterebbe un passaggio ad analisi più adatte per capire le esigenze e soddisfare il tipo di utenza "fedele" e il relativo plausibile inserzionista pubblicitario.

Ma forse è una strada incompatibile con le dimensioni assunte dall'azienda, dalle aspettative degli investitori, con l'idea stessa di social network generalista. A meno che non arrivi un acquirente che se la compri e la collochi nella sua giusta dimensione.

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Luigi Gavazzi