Twitter contro il Revenge Porn
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Twitter contro il Revenge Porn

Da oggi la piattaforma vieta di postare immagini e video di nudo senza un esplicito consenso. Servirà anche a evitare altri fappening

Dopo che anche Dick Costolo, CEO di Twitter, ha voluto fare mea culpa sulle vulnerabilità della propria piattaforma (dicendo, letteralmente facciamo ancora schifo nel proteggere i nostri utenti”), è ormai ufficiale che svelare i propri difetti sia diventata la nuova tendenza del mondo social. Le spiegazioni possibili sono due: o i pezzi grossi ai piani alti dei colossi web hanno tutti lo stesso psicoterapeuta, oppure hanno capito che gli utenti si sono stancati di avere a che fare con brand arroganti e infallibili.

Comunque sia, dopo avere ammesso di non sapere sostanzialmente proteggere i propri utenti, Twitter ha fatto seguire i fatti alle promesse, e in queste ore ha modificato le proprie regole d’utilizzo introducendo l’esplicito divieto di “postare foto o video intimi che sian stati ottenuti o distribuiti senza il consenso del soggetto in questione.”

La mossa è volta sostanzialmente ad arginare il fenomeno del Revenge Porn, ossia dell’usanza di alcuni imbecilli di vendicarsi della propria (o del proprio) ex, distribuendo in rete immagini e video sessualmente espliciti immortalati in un passato momento di intimità; ma per come è stata articolata, servirà anche a ostacolare fenomeni virali come il cosiddetto fappening, la diffusione a tappeto di immagini private di celebrità ottenute attraverso un attacco hacker nel 2014.

Lungi dall’essere un fenomeno passeggero, negli ultimi anni il Revenge Porn ha assunto proporzioni tali da poter essere considerato una vera e propria industria. Spesso e volentieri infatti i video e le immagini diffuse da ex vendicativi finiscono per rimpolpare gli archivi di alcuni tra le piattaforme pornografiche più visitate. Non è un caso che in molti stati siano state promulgate delle leggi ideate specificamente per questo fenomeno, leggi che a volte prevedono anche multe da capogiro (in Illinois, per una “bravata” simile, rischi 25.000 dollari di ammenda.)

Dopo che anche in Regno Unito e in Irlanda sono state introdotte normative contro il Revenge Porn, Twitter ora ha deciso che bloccherà tutti quegli account che verranno utilizzati per condividere non solo immagini e video di questo tipo, ma anche di documenti personali (un fenomeno conosciuto come Doxing). L’utente non potrà tornare a utilizzare il proprio account prima di aver rimosso il contenuto incriminato.

La guerra di Twitter contro il Doxing ha anche un altro scopo, quello di proteggere quegli utenti che negli ultimi anni sono stati oggetto di minacce o molestie, poiché spesso e volentieri i troll in questione rendevano pubbliche informazioni personali (l’indirizzo di casa ad esempio), per dare ancor più peso alle minacce.

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Fabio Deotto