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Tinder, come funziona l’algoritmo che favorisce (o sfavorisce) gli incontri

Non tutto quel che accade sulla popolare app per appuntamenti è frutto del caso. Un sistema di rating classifica gli utenti in base alla loro desiderabilità

È ormai una prassi consolidata. Quando un social network raggiunge una certa massa critica arriva un algoritmo a dettare - e in certi casi a cambiare - le regole del gioco. Di cosa stiamo parlando? Di tutti quei piccoli e grandi semafori nascosti che regolano il traffico e le interazioni fra utenti. Chi ha un profilo Facebook, per esempio, dovrebbe sapere che ciò che vede in cima al suo newsfeed non è casuale, ma risponde a una serie di regole prestabilite da Facebook che valutano il tipo di contenuto, il numero di interazioni e le affinità elettive con gli altri utenti.

Stessa cosa per Tinder. La popolare app per appuntamenti ha al suo interno un algoritmo - il suo nome è Elo -  che funziona un po' come una scheda di valutazione: classifica gli iscritti per appeal, in modo da favorire (o sfavorire) gli incontri con utenti di pari desiderabilità. A spiegarci il suo funzionamento nel dettaglio è Austin Carr, giornalista di Fast Company, in un articolo nel quale prova a fare chiarezza sulle regole occulte che determinano le dinamiche del network.

Ogni "swipe" è un voto
Il punto fermo dell’algoritmo di Tinder sta nel meccanismo di voto (segreto) che si innesca ogni qualvolta un utente “scorre a destra”, un gesto che nel linguaggio tinderiano significa approvazione. “Quando effettuiamo una swipe a destra o a sinistra su una persona, fondamentalmente stiamo esprimendo un giodizio su di essa, la stiamo cioè considerando più o meno desiderabile”, spiega Chris Dumler, analista interpellato dall’autore del pezzo. L’apprezzamento, dunque, equivale a un voto, o a una stelletta se preferite, solo che qui il rating è completamente nascosto.

Tutto conta, anche le informazioni del profilo
Lo swype a destra, comunque, non è il solo criterio che influisce sull’algoritmo. Ci sono molti altri fattori che possono aumentare l’appeal di un profilo. Ad esempio, il numero di approvazioni corrisposte, quelle rifiutate, o le informazioni personali inserite nel profilo, come istruzione, formazione, lavoro. Insomma tutto fa brodo, e - piaccia o meno - contribuisce a modificare il nostro sex appeal virtuale. Che questo aiuti effettivamente a migliorare le relazioni fra gli utenti è tutto da dimostrare, di sicuro influisce sulle infinite combinazioni che possono venirsi a creare.

1,6 miliardi di preferenze al giorno
Un po’ come quelle persone un po’ impiccione che cercano in tutti i modi di combinare, o osteggiare l’incontro fra gli amici single, così Tinder lavora sotto traccia per farci incontrare quella che - anche a suo modo di vedere - è la nostra anima gemella. Il giochetto per il momento funziona. Tinder Conta già su queasi 10 milioni di iscritti con un tasso di coinvolgimento (quello che gli anglosassoni definiscono engagement) davvero alto; basti pensare che ogni giorno sulla piattaforma si registrano circa 1,6 miliardi di preferenze e 26 milioni di corrispondenze.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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