Facebook: ammessi i video con decapitazioni. Perché è un errore
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Facebook: ammessi i video con decapitazioni. Perché è un errore

Il mondo social sta perdendo di vista la tutela di chi è iscritto: Facebook torna ad ammettere in rete i clip con immagini violente. Ma solo se poi li condanni

Mi sembra davvero un controsenso. Facebook ti consente di pubblicare video con immagini violente di decapitazioni solo se vengono utilizzati per poi condannare il gesto.

Non vi sembra che ci sia qualcosa che non quadri in tutto ciò?

Chi condanna la violenza non la divulga. Questo è un dato di fatto.

Se tu decidi di metterla su Facebook, forse, hai problemi di protagonismo/istigazione, o no?

Facebook continua per la sua strada: basta avvertire esplicitamente che il contenuto del video è violento e quindi non adatto ai minori. E che invece di inneggiare le gesta protagoniste delle immagini, le si condannino.

Ora, prima domanda: secondo voi un minorenne che “inciampa” in un contenuto così, lo visualizza o decide di non guardarlo visto l’avvertimento?

O ancora, i violenti o i sadici non potrebbero trarre spunto da queste meravigliose immagini per compiere gesta cruente?

D’altronde la spettacolarizzazione dei crimini è nota sui social.

Non è forse che Facebook, attento in apparenza alla tutela dei minori e non, ha capito che ciò che è violento piace? E ha un seguito pazzesco.

Vi racconto una cosa: la scorsa settimana sono finita, dopo una segnalazione, su un gruppo di Facebook davvero violento. Immagini e filmati sono al di là di ogni più perversa immaginazione.

L’ho subito segnalato a Facebook. E ho esortato diversi miei amici a fare lo stesso.

In tutto un centinaio in pochi giorni.

Morale: il gruppo è ancora attivo e visibile a tutti. Nonostante le segnalazioni e le note di disprezzo nei confronti di questa pagina.

E se ci capitasse un ragazzino?  Non posso neanche pensare a un minore che veda certe immagini (per intenderci: squartamenti, taglio di mani, incidenti, decapitazioni...volete che continui?).

Facebook forse crede nell’autoregolamentazione basata sui principi della morale e del buonsenso?

Non posso credere che siano così ingenui.

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Marina Jonna

Giornalista e architetto: scrivo da sempre di design e tecnologia. Ultimamente ho allargato i miei orizzonti scrivendo di benessere, sport, scienze e attualità. Oltre a intervenire, sporadicamente, su R101 . Avete bisogno di un trattato sul "Paradiso della brugola" ? Sono pronta a scriverlo!

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