Facebook testa i post che si autodistruggono, ma è fuori tempo massimo
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Facebook testa i post che si autodistruggono, ma è fuori tempo massimo

Dopo aver tentato di rincorrere Snapchat con Slingshot, Facebook testa i post con data di scadenza. Ma per gli utenti potrebbe non essere abbastanza

Forse è un tentativo per riconquistare quegli utenti che, stanchi di avere poco controllo sui propri contenuti, hanno cominciato ad abbandonare la piattaforma; forse è colpa del polverone sollevato dai genitori americani ; forse invece è solo un modo per riportare la bilancia in asse dopo aver iniziato a testare le ricerche sui profili degli utenti : fatto sta che Facebook sta testando una nuova funzionalità che consente di imporre una data di scadenza sui nuovi contenuti.

Nelle ultime ore, una serie di utenti ha trovato nel proprio profilo un pulsante chiamato “Choose Expiration” che permette di decidere quando il post che stai per scrivere dovrà sparire dal social network: puoi scegliere di farlo auto-distruggere entro un’ora, un giorno, una settimana e via dicendo.

Ancora non è chiaro che tipo di utilità possa avere un simile tool (magari per qualche promemoria postato all’ultimo momento, o per i post relativi all’organizzazione di eventi), quello che è chiaro è che Facebook sente l’urgenza di mettersi al passo con le app (tipo Snapchat e Telegram) che basano il proprio successo sugli strumenti di controllo della privacy che forniscono ai propri utenti.

In un panorama tecnologico in cui gli attacchi hacker sono all’ordine del giorno, sempre più utenti sentono in effetti l’esigenza di tutelarsi facendo in modo che i contenuti più imbarazzanti e intimi scompaiano nel nulla dopo aver svolto il proprio compito.

Solo a giugno, Facebook aveva lanciato un’applicazione, Slingshot , che doveva servire a soffiare sul collo di Snapchat; parallelamente, Microsoft ha lanciato WindUp , Instagram ha svelato Direct , Tinder ha fatto la sua mossa con Moments e anche Line, da poco, ha introdotto i messaggi autodistruggenti . Nel frattempo, il successo di Snapchat continua a crescere, al punto che la sua valutazione ha raggiunto ad agosto quota 10 miliardi di dollari.

In uno scenario del genere, la nuova funzionalità che Facebook sta testando appare piuttosto debole. Più una mossa simbolica per provare a riguadagnare fiducia tra gli adolescenti (i più interessati a far sparire certi contenuti, dato che i loro genitori sono sempre più attivi su Facebook), dopo che, negli ultimi anni, si è registrato un preoccupante allontanamento degli utenti più giovani dalla piattaforma social per eccellenza.

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Fabio Deotto