Cinque app alternative a Instagram per continuare il tuo photo-sharing
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Cinque app alternative a Instagram per continuare il tuo photo-sharing

Mentre Instagram fatica a spegnere la polemica sulle nuove condizioni di servizio, molti utenti cominciano a guardare altrove. Ecco cinque valide alternative

A pensarci bene, Facebook e Instagram non potevano scegliere un momento peggiore per modificare le regole sulla privacy le condizioni d'utilizzo del servizio di photo-sharing più famoso del mondo. Sono passati solo pochi giorni da quando Twitter è entrato in scivolata nel mondo del photo-sharing , introducendo i nuovissimi filtri per le foto. Google da mesi sta facendo di tutto per indurre gli utenti di Google+ a usare il suo social network come piattaforma di riferimento per condividere le proprie immagini. Non bastasse, negli ultimi giorni Yahoo sta digrignando i denti nell’ombra, in attesa dell’occasione buona per il suo nuovo Flickr.

In questo tranquillo panorama di guerra, Instagram ha avuto l’infelice idea di aggiornare le Condizio d’Uso introducendo riferimenti che lascerebbero pensare a chiunque che Facebook abbia intenzione di usare l’app da 100 milioni di utenti per riuscire a vendere ancora più pubblicità. E non importa che Kevin Systrom si sia affrettato ad assicurare che Instagram non arriverà mai a utilizzare le foto degli utenti a scopo di lucro,  non importa che il co-fondatore di Instagram si sia preoccupato di chiarire nello specifico tutti i dubbi degli utenti riguardo privacy e la proprietà intellettuale delle proprie immagini, vagheggiando la sola possibilità che Instagram introduca nel feed degli utenti degli ad pubblicitari. Un nutrito numero di utenti ha già cominciato a fare i bagagli, pronto a portare altrove l’intera sua collezione di foto. Del resto, esiste un intero universo di applicazioni alternative a Instagram che non aspettavano altro che un momento simile.

Ne abbiamo scelte 5 per voi.

1. Flickr
È la soluzione a cui più o meno tutti hanno pensato appena la polemica su Instagram ha cominciato a montare. Flickr era il photo-sharing prima di Instagram e rischia di tornare a esserlo dopo Instagram. Per una fortunata congiuntura temporale, infatti, Flickr ha lanciato una nuovissima app per iOS giusto pochi giorni prima che lo “scandalo” Instagram infiammasse la Rete. L’app introduce la possibilità di applicare filtri alle immagini e ha un’interfaccia finalmente abbordabile anche per chi non è un esperto di fotografia.

2. Twitter
In questo momento, Dick Costolo e soci si devono sentire un po’ come il portiere che vede il pallone del rigore schizzare sopra la traversa. Poco dopo aver lanciato un guanto di sfida a Instagram, la società di Systrom compie uno scivolone senza precedenti, dando a milioni di utenti una ragione in più per dare una chance ai nuovi, improbabili filtri di Twitter. Se volete farlo anche voi, è sufficiente aggiornare l’app.

3. Snapseed
Poteva mancare Google all’appello? No, non poteva. Da quando è stata acquisita da Mountain View, Snapseed è la risposta ufficiale di Google a Instagram. Grazie a un pacchetto di tool più nutrito e alla possibilità di caricare immagini di maggior peso, Snapseed doveva essere una sorta di Instagram per palati fini. Chi ha un account Google+, ha già a disposizione uno strumento di photo-sharing e una community pronti all’uso.
4. Hipster
I filtri sono “solo” 10, in compenso Hipster ti consente di utilizzare i tuoi scatti per integrare testo e localizzazione geografica, trasformandoli nell’equivalente mobile di intramontabili cartoline. Disponibile sia per iOS che Android, è alimentato da una nutrita community di utenti attivi.

5. Pixlr-o-matic
Filtri, filtri e ancora filtri. Se quello che vi interessa è rielaborare (o, diciamolo, snaturare) con il maggior numero possibile di filtri ed effetti luminosi i vostri scatti, questa è l’app per voi.  La trovate gratuitamente negli store di Apple e Google, ed inoltre è disponibile in versione Desktop.

Se poi la vicenda Instragram-Facebook vi ha particolarmente scosso, e volete evitare di trovarvi un’altra volta a temere per l’incolumità delle vostre foto, esistono anche una serie di app di photo-sharing open-source che potrebbero fare al caso vostro.

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Fabio Deotto