Wind sale a bordo della rete LTE
Tecnologia

Wind sale a bordo della rete LTE

Annunciato un accordo con Huawei e Sirti che prevede investimenti per 1 miliardo di euro

Anche Wind è al lavoro per fornire ai propri clienti l’opportunità di navigare in rete da telefonino, tablet e chiavette ad alta velocità, sfruttando la rete mobile LTE di quarta generazione. Anzi, sta facendo le cose in grande, come annunciato oggi nel corso di una conferenza stampa: ha siglato un accordo con la cinese Huawei e l’italiana Sirti, mettendo sul piatto investimenti per ben 1 miliardo di euro.

I lavori per l’implementazione della rete sono già partiti e le prime offerte per il pubblico dovrebbero essere lanciate sul mercato nella seconda parte dell’anno. Si comincerà dalle grandi città come Roma e Milano, e da punti di interesse nevralgici come aeroporti e università, per poi estendere progressivamente la copertura all’intero territorio nazionale. Ripercorrendo insomma lo schema seguito da altri operatori che già da qualche mese hanno in listino un’offerta LTE.

Delle quattro sorelle del mercato mobile nazionale, Wind era l’unica a mancare all’appello. Ma è destinata ad affacciarsi sul mercato nel momento migliore, quando l’erede del 3G non sarà più un illustre sconosciuto ma una caratteristica di cui gli utenti, almeno nei grandi centri, percepiscono il reale valore. Mentre andranno moltiplicandosi i dispositivi che supportano questa tecnologia: accanto ai top di gamma come l’iPhone 5 o il Lumia 920, non mancano i prodotti in uscita a un prezzo più abbordabile.

Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind, ha fatto notare che l’investimento da 1 miliardo di euro «segue quello per l’acquisto delle frequenze LTE e, più in generale, il potenziamento delle performance della rete mobile di Wind. A tali scelte si somma quella, operata lo scorso ottobre, di evitare la cessione di 1700 dipendenti che gestiscono proprio le attività della rete, da noi considerate tra i principali asset strategici».

Nell’operazione è coinvolta Sirti, storica società italiana nella progettazione e realizzazione di infrastrutture di rete. L’amministratore delegato Stefano Lorenzi ha sottolineato come l’accordo abbia «per il nostro Paese un’importanza di indubbio valore strategico perché crea infrastrutture competitive per un’Italia digitale». Mentre Roberto Loiola, vicepresidente di Huawei, ha accolto «con particolare favore la decisione di Wind di investire in Italia con grande spiegamento di tecnologie avanzate di rete fissa, mobile, IT e convergente, nella banda larga mobile e nel cloud computing».

Huawei è un colosso cinese in continua espansione (prevede nei prossimi cinque anni una crescita complessiva su base annuale del 10 per cento), ma ha una forte presenza nel nostro territorio: in particolare, alcune delle soluzioni per la rete Wind, sono state sviluppate nel centro di ricerca e sviluppo di Milano.

Ibarra ha inoltre rilevato che «la realizzazione della rete LTE è un segno tangibile della strategia industriale e della volontà di Wind di sfruttare pienamente le enormi potenzialità delle nuove tecnologie. La nuova rete sarà in grado di sostenere la crescente domanda di capacità legata al mobile Internet». Non solo: darà agli italiani una possibilità di scelta in più e, magari, porterà a un abbassamento delle tariffe. Il che non guasta mai.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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