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Tecnologia

Un mese con Stonex One: la prova dello smartphone

Criticato, osteggiato ma anche osannato come smartphone del Rinascimento italiano. Noi lo abbiamo usato per 30 giorni e vi diciamo com’è

Partiamo con un presupposto: Stonex non è la Apple italiana, come la Brianza non è la Silicon Valley. Questo per chiarire che lo smartphone che ci accingiamo a raccontarvi non è l’iPhone “de noantri” come i super fan lo hanno definito, e sotto sotto è anche un bene che non lo sia. Mettiamo un altro punto: Stonex One non è un prodotto italiano; almeno non nel significato più stretto del termine: è ideato, pensato e disegnato in Italia (e anche qui ci sarebbe da discutere visto i leak su un probabile copia-incolla cinese) ma assemblato in Asia, come accade per la maggior parte dei dispositivi hi-tech al mondo.

Tolti dalle scarpe questi sassolini (ce ne saranno comunque degli altri - vedere la sezione "bug") tra le mani resta ben poco delle critiche dei detrattori o increduli su Facebook, delle risposte del CEO di Stonex Davide Erba e dell’amico/imprenditore Francesco Facchinetti, di una campagna pubblicitaria che sarà pure stata “a costo zero” ma che ha riempito di email gli iscritti alla newsletter più dei volantini sulle auto per la riapertura della palestra dopo la pausa estiva.

Insomma lasciamo perdere tutto ciò e rapportiamoci a Stonex per quello che è: uno smartphone Android dall’indubbio valore tecnico, dal prezzo non esattamente low-cost e dalle necessità di crescita evidenti. Scopriamolo insieme.

Design

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Il form factor è quello di un full touch, forse non sottilissimo ma molto leggero. La sensazione con il retro è buona; al di là della tonalità blue klein, la gomma non è dura e assicura una buona presa. Il display ha una risoluzione da 2560x1440 pixel, fra le più alte in circolazione, ed è da 5,5 pollici, gli stessi di un iPhone 6 Plus di cui Stonex One è però più corto visto che i tre tasti a sfioramento occupano meno spazio di quello Home sul phablet di Apple. Non c’è scritto da nessuna parte Stonex, né One; l’unico vezzo è l’hashtag #Galileo che ne identifica la prima versione.

Voto: 6,5

Hardware

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Il processore è un Mediatek Helio X10 MT6795 Cortex A53 da 2 GHz a 8 Core. Che vuol dire? Che ha potenza da vendere e non scalda eccessivamente, almeno non quanto ci si aspetterebbe da un telefono così. La RAM da 3 GB assicura zero tentennamenti anche se possono verificarsi crash temporani, probabilmente per una non perfetta gestione da parte della CPU; capita di avere 200 MB di RAM occupata con nessun processo visibile attivo. Meglio allora scaricare un task manager con funzione di chiusura forzata da piazzare anche come widget.


Lo spazio di archiviazione è pari circa a 25 GB, al netto di quelli occupati dal sistema operativo. Inspiegabilmente sono divisi in due partizioni; non sarà un problema perché le app si possono installare nell’una o nell’altra ma avere un unico riferimento per la memoria non sarebbe stato così male.

Voto: 7

Software

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Android è in versione Lollipop con una personalizzazione ridotta all’osso. L’unico modding presente riguarda alcune icone che sono disegnate a mano invece di presentarsi nel classico stile di Google. Un esempio? Maps, YouTube, Gmail e altre assumono contorni molto definiti a matita e colori pastello; lo stesso per alcune app di terze parti come Facebook e Whatsapp. Non è ben chiaro se Google abbia avallato l'inserimento della grafica come predefinita ma se Android vuole differenziarsi da iOS e Windows Phone ha bisogno non solo della competenza dei suoi ingegneri ma anche della creatività di sviluppatori e appassionati che lo rendono ogni giorno migliore.

Voto: 8

Fotocamera

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Il sensore è da 21 Megapixel ma difficilmente vi ritroverete a scattare a tale risoluzione. Il motivo? Le foto vengono bene anche con parametri minori, che nel caso di Stonex One scendono da 21 a 20, 8, 5 e 3. Le critiche maggiori dei primi utenti riguardavano proprio il comparto foto, reo di restituire una messa a fuoco troppo lenta e degna dei primi HTC di Android. Le cose con i due aggiornamenti rilasciati da Stonex sono migliorate anche se rispetto ai telefoni più conosciuti il delay tra focus e scatto è ancora presente. La registrazione video può arrivare a 4K con stabilizzatore ottico e slow motion. Apple, giusto per fare un nome, ci è arrivata solo da poco. Selfie? La cam frontale è da 8 Megapixel; difficile trovarne una pari in giro.

Voto: 7,5

Bug

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Discorso a parte meritano i bug. Come detto quelli inerenti la fotocamera sembrano risolti, con l’ultimo aggiornamento del 3 settembre (ne è in arrivo un altro a breve) che ha anche tolto di mezzo anche alcuni testi ancora in cinese, restituendo dignità all’italiano. Ne restano altri, ad esempio degli inspiegabili “freeze” persistenti che richiedono un riavvio forzato con la pressione prolungata del tasto di accensione. In futuro anche questi verranno risolti, ma la sensazione è che dietro l’angolo ce ne sia sempre uno nuovo.

Voto: 5

Conclusioni

Alla fine conviene comprare lo Stonex One? La risposta non è semplice soprattutto per chi continua a dire che 299 euro è un prezzo low-cost. Ci piace pensare invece che la valutazione sia “importante” ma giusta per un dispositivo del genere, dalla valida dotazione hardware e con qualche difetto di gioventù. Così come le prime uscite di tanti altri produttori, anche Stonex finirà con il migliorare lo One quando deciderà di fare il “Two”, “Three” invece di semplici varianti dello stesso modello. La convinzione è che non si debba lavorare tanto sull’aggiornamento hardware o software quanto sulla buona convivenza delle singole parti che compongono il telefono. La perfezione è lontana, la buona strada è invece più che intrapresa.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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