Ubuntu si è fatto tablet
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Tecnologia

Ubuntu si è fatto tablet

Il sistema operativo sviluppato da Canonical debutta in una nuova versione destinata alle tavolette digitali. Con l'obiettivo di offrire la prima vera esperienza multi-tasking a portata di polpastrello

Ma c’era proprio bisogno di un altro sistema operativo per il mondo dei tablet? A giudicare dall’omologazione che contraddistingue tutto il segmento dei dispositivi nati sotto il segno dell'iPad si direbbe proprio di sì. Un contesto nel quale si fa ancora fatica a individuare un rivale credibile dinnanzi al duopolio iOS-Android e nel quale sembra esserci ancora spazio per l'arrivo di nuovi attori. Soprattutto se – come nel caso di Canonical – si tratta di interpreti che hanno sempre privilegiato l’esperienza utente alle logiche commerciali.

Accogliamo perciò con piacere, e anche un pizzico di curiosità, l’arrivo sul mercato di Ubuntu per tablet, che altro non è che la versione ricucinata per il mondo tablet di Ubuntu Touch per smartphone. Una realease pensata a 360 gradi per l’utilizzo touch: Ubuntu per tablet si basa infatti su un'interfaccia scevra di qualsiasi pulsante fisico. L'obiettivo, come nel caso dell'omologa versione per il mondo dei telefonini intelligenti, è infatti quello di sfruttare tutto lo spazio dello schermo, bordi compresi. Effettuando una strisciata da ognuno dei quattro lati del tablet, ad esempio, sarà possibile aprire il menu delle app preferite, entrare nel menu delle impostazioni, piuttosto che leggere le notifiche o controllare le applicazioni.

Ma il vero punto di forza di Ubuntu per tablet sta probabilmente nelle sue funzionalità multi-tasking o, per meglio dire, “cross-tasking”. Il nuovo OS di Canonical permette cioè di aprire più applicazioni contemporaneamente e di affiancarle l'una all'altra. Significa che l’utente può avere nella stessa schermata un video in riproduzione e il client di posta elettronica proprio come farebbe davanti a uno schermo desktop.

Dagli smartphone arriva pure l'integrazione nativa con un'interfaccia vocale, mentre dal mondo PC è stata mutuata la possibilità di creare account di utenti multipli, ciascuno con le sue credenziali di accesso e le sue policy.

Quanto ai contenuti, spazio alle app create in  Html 5, nonché a tutta una serie di applicazioni proprietarie che verranno veicolate attraverso il bazàr Ubuntu. Fra queste anche un servizio cloud denominato Ubuntu One che conta già un milione di utenti registrati.

Basterà? No di certo per battere l’iPad, ma per tutti quegli utenti cui non piace scendere a compromessi con i vincoli di certi sistemi operativi mass-market potrebbe essere una vera boccata d’aria fresca.

Ubuntu per tablet è disponibile da oggi nella versione Touch Developer Preview per l’installazione su Nexus 7 e Nexus 10. Il supporto per gli altri tablet dovrebbe arrivare nei prossimi mesi, fermo restando il rispetto di alcuni requisiti di base, come ad esempio la presenza di un processore dual core.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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